Leucemia: sintomi e cure

In Italia vengono diagnosticati 15 casi ogni 100mila persone l'anno. La storia di Chiara, la 18enne bolognese che ha conseguito la Maturità in ospedale ha riportato alla ribalta la malattia. Ecco cosa c'è da sapere

Ricerche sulle cellule staminali

Ricerche sulle cellule staminali

Bologna, 5 luglio 2021 - La leucemia è un tumore del sangue causato dalla proliferazione incontrollata di cellule staminali e può essere mieloide o linfoide. Chiara, la studentessa del Copernico di Bologna che dopo il trapianto di cellule staminali ha conseguito la Maturità in ospedale con il massimo dei voti è solo una delle ragazze che lottano contro questa patologia. 

Leucemia: cos'è

Le cellule che costituiscono la parte corpuscolata del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) originano da cellule immature, dette anche cellule staminali o blasti, prodotte dal midollo osseo, un tessuto spugnoso contenuto all'interno delle ossa lunghe e di alcune ossa piatte.

Leucemia: cosa succede alle cellule

Nelle persone colpite da leucemia vi è una proliferazione incontrollata di queste cellule, che interferisce con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue.

I tumori del sangue sono più frequenti nell'età infantile

I tumori che colpiscono le cellule del sangue, secondo i dati dell'Airc -  sono molto più frequenti nell'età infantile che in quella adulta. Le leucemie acute, in particolare, rappresentano oltre il 25% di tutti i tumori dei bambini e si collocano quindi al primo posto. Più in dettaglio, la leucemia linfoblastica acuta rappresenta l'80% di tutte le leucemie diagnosticate in bambini fino a 14 anni, mentre quella mieloide acuta rappresenta il 13%. Le leucemie croniche sono invece più tipiche dell'età adulta mentre sono rare in età pediatrica.

I dati dell'incidenza in Italia 

In Italia vengono diagnosticati circa 15 nuovi casi ogni 100.000 persone l'anno (16,9 casi ogni 100.000 maschi e 12,8 ogni 100.000 femmine) che si traducono in un numero stimato di 5.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e poco meno di 3.900 tra le donne.

Leucemia: tipologie e frequenza

Le leucemie vengono comunemente distinte in acute e croniche, in base alla velocità di progressione della malattia. I tipi più comuni di leucemia sono quattro: la leucemia linfoblastica acuta, la leucemia linfocitica cronica, la leucemia mieloide acuta e la leucemia mieloide cronica. Esistono poi altri tipi di leucemia più rari, come la leucemia a cellule capellute.

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Sintomi

La leucemia cronica può non dare sintomi nelle fasi iniziali mentre quella acuta i sintomi si presentano precocemente e possono peggiorare con estrema rapidità. TRa i sintomi possono esserci febbre, sudorazioni notturne, stanchezza e affaticamento, mal di testa, dolori ossei e articolari, perdita di peso, pallore, suscettibilità alle infezioni, facilità al sanguinamento oppure ingrossamento della milza e dei linfonodi.

Tutti questi sintomi non sono sicuri segni di leucemia, perché sono comuni a molte altre malattie; occorre quindi rivolgersi al medico per approfondire la natura di eventuali disturbi.

Leucemia e cure

La terapia dipende dal tipo di leucemia, dal suo stadio e dal fatto che la malattia sia in fase acuta o cronica. Importante è anche l'età al momento della diagnosi. Il trattamento delle leucemie si avvale spesso dell'utilizzo di più terapie in combinazione o in sequenza.

La chemioterapia comprende uno o più farmaci somministrati per bocca o per via endovenosa.  La leucemia mieloide cronica è stata la prima forma tumorale per la quale è stato messo a punto un farmaco a bersaglio molecolare, chiamato imatinib. La terapia è molto efficace anche se con gli anni le cellule leucemiche possono diventare resistenti. Tuttavia, grazie alla ricerca oggi sono stati identificati nuovi farmaci biologici in grado di agire quando l’imatinib ha perso la sua efficacia.

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Vi sono poi le terapie che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e a distruggere le cellule leucemiche. In alcune leucemie si utilizza, per esempio, l'interferone per rallentare la crescita delle cellule tumorali. Approcci più innovativi comprendono anticorpi monoclonali che con bersagliano le cellule leucemiche.

In alcuni casi si ricorre al trapianto di cellule staminali emopoietiche per sostituire le cellule malate, distrutte con alte dosi di chemio o radioterapia, con quelle sane di un donatore compatibile. Spesso il donatore è un fratello o un familiare, ma, in loro assenza, anche uno sconosciuto. In alcuni casi questo approccio riesce a curare definitivamente la malattia, soprattutto nei pazienti più giovani, e può essere utilizzato per le forme che non rispondono più alla chemioterapia. Radioterapia e chirurgia hanno invece un ruolo marginale nella cura della leucemia.