Mancini a Jesi, folla di tifosi in festa per il Re degli Europei

L’abbraccio della città al ct azzurro a 48 ore dalla splendida vittoria a Wembley: selfie e autografi con tutti nonostante la stanchezza

Roberto Mancini a Jesi, blitz in pizzeria: pioggia di selfie (fotoservizio Binci)

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Jesi, 14 luglio 2021 - Il ritorno in città del figliol prodig(i)o si concretizza 48 ore dopo il golpe londinese e la conquista del titolo Europeo. Dopo i festeggiamenti e le lacrime sul campo di Wembley, gli elogi del presidente della Repubblica e il bagno di folla nella capitale, Roberto Mancini torna, quasi alla chetichella, nel pieno rispetto di abitudini consolidate nel tempo, nella sua Jesi. Da capitano prodigioso (oltre trenta successi e record di imbattibilità degli azzurri che resisteva dai tempi pionieristici di Vittorio Pozzo) capace di riportare nel Belpaese, alla guida della Nazionale più giovane e accattivante di tutti i tempi, il titolo continentale. E oggi in serata aperitivo in centro storico, con un'altra pioggia di selfie e applausi.

Mancini testimonial vale un miliardo in più

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Dopo una giornata in cui le voci di un possibile ritorno in città per l’abbraccio con babbo Aldo e mamma Marianna avevano trovato puntuali smentite (compresa l’ipotesi della presenza del commissario tecnico azzurro a Carrara alle nozze, programmate per il tardo pomeriggio di ieri, di Bernardeschi, uno dei protagonisti della vittoriosa spedizione oltremanica), nella serata di ieri la sorpresa più gradita per i frequentatori del ristorante Pepito (non a caso da decenni meta di appassionati sportivi di tutte le discipline e di tutte le età). Intorno alle 21 di fronte al titolare Lamberto Vignaroli il c.t. campione d’Europa accompagnato dalla famiglia.

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"È stata una sorpresa inaspettata e gradita anche per noi – non nasconde la soddisfazione Vignaroli – con Roberto e i genitori, anche la sorella, i figli, il nipote e gli amici fraterni Bruno Sassaroli e Tramontana". Cena spartana a base di pizza, prosciutto e melone per tutti, cosa ha mangiato Roberto? "Una margherita e delle chips fatte a mano".

Dai tavoli intorno inevitabili selfie e apprezzamenti pur nel rispetto della privacy che gli jesini hanno sempre mostrato nei confronti dell’illustre concittadino. "Uno come Roberto è capace di far passare anche le crisi, questa vittoria rappresenta per l’Italia la panacea di tutti i mali – interpreta il pensiero comune il titolare di Pepito –, per Jesi l’ennesima dimostrazione di quanto la nostra città rappresenti una forza viva e vitale per tutta la nazione". Col passare dei minuti i più coraggiosi si avvicinano al tavolo, disponibile e paziente, nonostante la stanchezza accumulata delle ultime giornate, Roberto si concede di buon grado a foto ricordo, autografi, selfie. I tifosi della Jesina calcio, informati della presenza del ct e dei suoi parenti, riescono a improvvisare uno striscione che è un inno alla jesinità: "Grazie Roberto, sei di Jesi come noi’. Il c.t. sorride, saluta, ricambia l’applauso. L’improvviso scroscio di pioggia anticipa il ritorno a casa. Buon riposo, mister.

Aperitivo nel centro storico di Jesi. Per il ct della Nazionale applausi, autografi e tanti selfie. Circondato dall'affetto dei suoi concittadini, il tecnico campione d'Europa, maglietta azzurra e bermuda, si è concesso con la "solita disponibilità", dice la gente, abituata a vedere il Mancio. Assieme ad alcuni amici di sempre il commissario tecnico si è seduto in uno dei tavoli all'aperto di un bar di corso Matteotti. Presto riconosciuto, in tanti gli hanno chiesto una foto ricordo. Ha lasciato il centro di Jesi intorno alle 19.40.