Chi ha appeso il manichino di Giorgia Meloni a Bologna

Gli attivisti di Cua e Laboratorio Cybilla sui social hanno rivendicato la protesta di giovedì sera. La condanna del rettore Molari

Bologna, 11 novembre 2022 - Ieri sera hanno appeso a testa in giù alla Torre Garisenda un manichino con le sembianze della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e indosso abiti militari, durante la manifestazione da loro organizzata contro i rincari e, come recitava uno slogan, "per una bella vita", a cui hanno partecipato circa 200 persone.

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Il manichino con la parrucca bionda appeso a testa in giù a Bologna
Il manichino con la parrucca bionda appeso a testa in giù a Bologna

Si tratta del Cua (Collettivo universitario autonomo) e del Laboratorio Cybilla, sua costola. Quest'ultimo ha condiviso le foto del fantoccio sulla sua pagina facebook, rivendicando il gesto. “Meloni in tenuta militare appesa a testa in giù: non accettiamo le minacce alla nostra autodeterminazione”. recita il titolo del post. "Tra poche settimane (giovedì 24 novembre, ndr) per l’inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i 5 computer più potenti al mondo arriverà in città Giorgia Meloni. Ma non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parte", hanno scritto le attiviste, puntando il dito anche contro il decreto "anti-rave" e gli "attacchi all’aborto in maniera celata". Le attiviste del Laboratorio Cybilla, nonostante la condanna del gesto arrivata da più parti, non sono pentite e oggi rincarano la dose, sempre dalla loro pagina facebook: “Ieri sera è stato appeso a testa in giù un manichino rappresentante Giorgia Meloni, una figura che insieme al suo entourage è ora più che mai simbolo dell'attacco alla nostra possibilità di autodeterminazione – scrivono -. E' bastato un manichino per suscitare tanto clamore quando un manichino è ciò che ogni giorno nelle pubblicità viene fatto dei nostri corpi di donne, relegando alcune di noi a statici oggetti, altre ancora all'invisibilità”.

La protesta dei collettivi in centro
La protesta dei collettivi in centro

Cosa è successo

Il Cua, insieme al Laboratorio Cybilla, e a Split (Spazio per liberare il tempo), ieri ha attraversato più volte le vie del centro in un lungo corteo partito attorno alle 18 da piazza Verdi e proseguito fino a sera. Un serpentone di persone sorvegliato a vista dalle forze dell'ordine che ha anche imbrattato con vernice rosa l’ingresso del market 'Sapori e dintorni' della Conad, in via Indipendenza. Gesto rivendicato dal Cua sulla sua pagina facebook dove, in un post, riferisce di aver “sanzionato” l'esercizio che – commenta - “noi definiamo supermercato di lusso, loro, i potenti, lo definiscono di eccellenza”. Il negozio è stato costretto a chiudere prima.

La condanna del rettore

Oggi è arrivata la condanna del rettore dell'Università di Bologna Giovanni Molari. “Per ogni caso di ordine pubblico che coinvolga studenti universitari o spazi dell'Ateneo lavoriamo in stretto raccordo con la questura - ha chiarito -. Confidiamo che i responsabili di atti illegali siano presto identificati. L'Ateneo condanna con fermezza ogni violenza e ogni incitazione alla violenza”.