Marche: tamponi rapidi anche dai medici di famiglia

Covid, la Regione Marche ha siglato l’accordo con la Medicina Generale regionale per i test. Ecco chi potrò farli

Nelle Marche il tampone rapido si potrà fare anche dal medico di famiglia

Nelle Marche il tampone rapido si potrà fare anche dal medico di famiglia

Pesaro, 30 novembre 2020 - Firmato l’accordo tra la Regione Marche e medici di famiglia che prevede l’utilizzo da parte di questi ultimi di tamponi antigenici rapidi durante l’attività ambulatoriale o domiciliare a favore dei propri assistiti.

Un accordo integrativo regionale dopo l’intesa siglata da Fimmg a livello nazionale che prevede come la Medicina Generale regionale, mediante l’organizzazione delle attività nell’ambito delle equipe territoriali, garantirà ai propri assistiti l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi, coordinandosi con i direttori di distretto dell’Asur.

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“L’Accordo – dichiara Massimo Magi Segretario Regionale FIMMG Marche – ci vede particolarmente soddisfatti perché conferma la logica che perseguiamo da tempo: costruire un rafforzamento dell’Assistenza territoriale. Questa ulteriore attività che svolgiamo con determinazione nell’interesse dei cittadini della nostra regione, unitamente a quella della diagnostica di primo livello, a breve attivata nei nostri studi, segna un ulteriore passo nella direzione della collaborazione e sviluppo di questo obiettivo della medicina del territorio”. C’è stata “ampia disponibilità di tutti i rappresentanti sindacali e questo è un segno di grande maturità – dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – poiché i medici di famiglia sono il vero front- office della Medicina territoriale, pagando un prezzo altissimo anche in vite umane. A tutti i medici di medicina generale deve essere riconosciuto il merito dell’impegno e della grande professionalità che tutti esprimono, pensando, evidentemente, ad un rafforzamento di tutta la medicina di prevenzione”. Nella pratica il medico dovrebbe eseguire i test ai contatti stretti asintomatici da lui individuati o segnalati dal Dipartimento di prevenzione in attesa di tampone rapido, a casi sospetti di contatto che lo stesso medico si trova a visitare e che decide di sottoporre a test rapido, a contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento e identificati in base ad una lista trasmessa dal Dipartimento di prevenzione.

L’accesso dei pazienti avverrà su prenotazione e previo triage telefonico e valutazione clinica, e in ogni caso i test antigenici non possono essere oggetto di richiesta da parte del paziente.