Marche niente arancione, restano in zona gialla

La regione non subirà cambi di colore. Il governatore: "L'indice Rt a 0,91"

Francesco Acquaroli: "Non siamo da zona arancione"

Francesco Acquaroli: "Non siamo da zona arancione"

Pesaro e Urbino, 19 febbraio 2021 - Le Marche restano 'gialle'. In zona arancione, dopo il monitoraggio settimanale, vanno Emilia Romagna, Molise e Campania. Umbria e la Provincia autonoma di Bolzano hanno già invece predisposto zone rosse a livello regionale. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio.

Fasce di rischio 

"Se si esclude l'Umbria che ha un livello di rischio alt sono 12 le Regioni e province autonome con una classificazione di rischio moderato: oltre alle Marche anche Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Molise, la provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento, la Toscana e la Valle d'Aosta". Lo evidenzia il monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute con i dati relativi alla settimana dall'8 al 14 febbraio.

Di queste, sono sei ad avere una alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane e tra queste anche le Marche insieme a Abruzzo, Emilia-Romagna, Molise, le province autonome di Trento e Bolzano. Otto invece le regioni con rischio basso: Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto".

Tra il 10 e il 16 febbraio nelle Marche è peggiorato, rispetto alla settimana precedente, l’indicatore dei casi positivi al coronavirus per 100mila abitanti (529; 660 media nazionale) e resta sopra soglia la saturazione dei posti in area medica (45% rispetto alla soglia del 30%) e in Terapia Intensiva (32% rispetto al 24% nazionale); preoccupa il record di contagi nella provincia di Ancona  sesta provincia in Italia per trend in aumento.

L'Emilia Romagna verso la zona arancione: oggi il verdetto - Il bollettino Marche: ancora boom di contagi ad Ancona

Era attesa la decisione della cabina di regia del ministero della salute sul colore delle regioni proprio per  il rischio arancione per tutta la regione.

Il governatore: "Raccomando sempre  tutti il rispetto delle regole anti contagio"

"Ho appena sentito il ministro e vi confermo che anche la prossima settimana le Marche saranno in zona gialla. Raccomando sempre la massima attenzione e il rispetto delle regole anticontagio". Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione, Francesco Acquaroli.

Acquaroli: "Contagi stabili: Rt a 0,91"

"L'andamento dei contagi è sostanzialmente stabile nelle Marche rispetto alle settimane precedenti, l'indice Rt è 0,91 resta quindi sotto 1. Preoccupa però la situazione di alcuni comuni della provincia di Ancona dove da circa una settimana e mezzo il virus corre più veloce". Aveva detto questa mattina il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ai microfoni di SkyTg24. 

"La situazione della nostra Regione è anomala - ha detto il governatore della Regione Marche -: abbiamo alcuni Comuni della provincia di Ancona che da una settimana e mezza denotano una crescita, tutte le altre province sostanzialmente invece sono in un momento in cui la curva non sembra avere un impatto così importante. Abbiamo un Rt che sembrerebbe dover restare sotto l'1, i ricoveri ospedalieri e il numero dei contagi sono stabili. Il contrasto forte è tra questi Comuni e il resto della Regione, faremo delle valutazioni con il ministero della Salute e l'Iss per capire se intervenire nei confronti di questi Comuni, da qui a dire che ci aspettiamo di passare in arancione… non è esattamente così".

"Non voglio esprimermi prima degli esperti, ma se guardo i numeri ed i parametri che sono stati utilizzati nelle settimane precedenti, vedo una continuità rispetto alla settimana scorsa e a due settimane fa. Non vedo una situazione difficile. Il dato dei ricoveri complessivi è sotto 600 unità. L'unica differenza è che la curva dei contagi nelle settimane precedenti era più omogenea, mentre ora c'e' l'anomalia della provincia di Ancona", ha sottolineato Acquaroli.

"Focolai in diminuzione ma pronti a intervenire con nuove misure in caso di necessità"

I focolai inoltre sono in diminuzione. Due elementi importanti che saranno valutati dalla cabina di regia a cui spetta l'ultima parola sulla fascia di colore della nostra regione". Oggi avrò la terza riunione in otto giorni con i sindaci della provincia - continua Acquaroli-. Abbiamo interloquito e stiamo interloquendo in maniera fitta con il ministero della Sanità e con l'Istituto superiore di sanità. Abbiamo fatto nei giorni scorsi un'ordinanza che cerca di togliere l'appesantimento della mobilita' sulla provincia capoluogo di regione ed ora stiamo monitorando la situazione. Qualora il servizio Salute della Regione e l' Iss mi indicassero delle misure da mettere in campo, al di fuori del cerchio già previsto dal Dpcm, io farò la mia parte. È chiaro che queste sono scelte che vanno condivise perché toccano molti aspetti: dalla sicurezza alle libertà individuali".

Ricoveri sopra la soglia critica nelle Marche

Marche, Bolzano e Umbria,  presentano un sovraccarico sia nelle terapie intensive sia in area medica mentre in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia il sovraccarico riguarda solo le intensive.

Il bollettino dei contagi delle Marche

Intanto oggi calano i contagi da coronavirus ma sale di nuovo la percentuale dei casi. E ad Ancona c'è sempre quasi la metà dei positivi. Sono infatti 488 i nuovi positivi (ieri erano 532) su 3.127 tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e 2018 nel percorso guariti. Il rapporto tra positivi e test analizzati è pari al 15,6% (ieri era al 10,7%). E anche il giorno precedente dei 532 positivi di ieri quasi la metà erano  emersi proprio in provincia di Ancona (264).

"Non è serio né efficace fare della provincia di Ancona uno spazio da cui  non si può uscire ma dove al suo interno tutto o quasi è permesso. A forza di barcamenarsi – dice il capogruppo Pd in consiglio regionale Maurizio Mangialardi – era inevitabile il presidente Acquaroli finisse per combinarla grossa. E così è successo, grazie all’ordinanza con cui egli ha voluto trasformare la provincia di Ancona in uno spazio da cui non si può uscire ma dove al suo interno tutto o quasi è permesso. Purtroppo, la verità è che, dopo uno screening di massa fatto senza alcuna razionale strategia, l’ordinanza riguardante il blocco degli spostamenti all’interno della provincia di Ancona è di fatto una decisione dettata dalla necessità di deresponsabilizzare presidente e giunta rispetto alla crescita dei contagi".

"Pillole di ottimismo"

Intanto da alcune settimane il sito "Pillole di Ottimismo" gestito da Paolo Spada propone un modello alternativo a quello delle Regioni a colori, utilizzando come punto di riferimento geografico le aree rosso-verdi provinciali. Aggiornate ogni sera sulla base dei dati di incidenza e dei carichi sanitari/ospedalieri. E’ sulla base di questa interpretazione epidemiologica più concentrata che abbiamo lanciato nei giorni scorsi l’allarme per la provincia di Pesaro e Urbino. Rimasta fino all’altro ieri l’unica provincia in verde con attorno tutte zone rosse: dall’Umbria alla Romagna, più, a sud, la provincia di Ancona. Una sorta di resistenza al dilagare delle varianti al virus che da ieri ha dovuto alzare bandiera bianca. Lo avevamo in qualche modo previsto, con il territorio della nostra provincia letteralmente circondato.

"Il sistema proposto è composto come quello utilizzato a livello regionale – dice Paolo Spada – dati dei parametri di contagio e resistenza dei sistemi sanitari. La maggiore complessità è solo apparente: non si tratta quindi di una elaborata – e discrezionale – valutazione, ma di una lettura trasparente, in tempo reale del contagio". Pesaro e Urbino supera la soglia di 144 casi settimanali per centomila abitanti. Proprio il superamento mette la provincia in rosso: come Ancona (272 casi per centomila abitanti in sette giorni): Rimini 265, Macerata 149, Forlì 239, Perugia 319.