Marche in bilico tra zona arancione e rossa

L’Rt rischia di salire anche oltre 1.25, da qui lo stop alla didattica in classe. Record di decessi in un giorno: 19. Contagio in netto aumento, la percentuale dei positivi sui tamponi fatti schizza a oltre il 40%

Marche in bilico tra zona arancione e rossa

Marche in bilico tra zona arancione e rossa

Ancona, 5 gennaio 2020 - Le Marche ballano pericolosamente tra il giallo, l’arancione e addirittura il rosso. Il responso definitivo non c’è ancora, ma il pericolo concreto è che dal 7 gennaio la regione non abbia più la "libertà" della zona gialla che farebbe riaprire anche bar e ristoranti. Bensì quella arancione se non addirittura rossa. Gli inizi sono tutti in peggioramento. In caso di Rt, l’indice del rapporto di trasmissione del virus, superiore a 1 l’aranmcione sarebbe automatico. Stesso discorso per la zona rossa che scatterebbe con un Rt superiore a 1.25.

Aggiornamento Bollettino 5 gennaio: cala il tasso di positività nelle Marche

La decisione di chiudere le scuole superiori fino al 31 gennaio non è casuale: la Regione non vuole incrementare una situazione già di per sé molto delicata. Il rischio concretop è il rosso, non l’arancione. E come se non bastasse si registra proprio oggi il triste record di decessi da aprile con ben 19 persone positive al Covid che hanno perso la vita nelle Marche secondo quanto riportato dal bollettino del Gores. Un responso tremendo che fa tornare indietro nel tempo alla tragica primavera quando si erano toccate punte superiori alle venti vittime al giorno. Peraltro nel drammatico elenco in cui figurano tutti soggetti con patologie pregresse, ci sono anche persone anagraficamente piuttosto giovani come nel caso di un 55enne di Roccafluvione e una 59enne di Arcevia. Un dato che non è l’unico a preoccupare in un periodo in cui i numeri sono fortemente attenzionati, sia per le nuove restrizioni in arrivo a livello scolastico, sia perché a breve si conoscerà l’entità dei provvedimenti che coinvolgeranno le Marche dopo l’esaurimento del decreto Natale che si concluderà domani. In particolare il focus è sull’occupazione dei posti letto per i contagiati dal virus per il quale il report di giornata fa registrare dati altalenanti. Da una parte va segnalata la costante crescita ormai dall’ultima decade di dicembre delle degenze complessive Covid che salgono a 552, ovvero sei in più rispetto a domenica. Dall’altra scende il numero di chi si trova in terapia intensiva (65, meno due), anche se purtroppo questo dato è spesso condizionato dall’elevato numero dei deceduti e quindi con alcuni posti letto che sarebbero stati liberati proprio per la causa più triste. Quanto agli altri indicatori, si rafforza la tendenza verso l’alto dei contagiati attuali (12.317, in aumento di oltre 300 in una sola giornata), evidenziando come siano purtroppo sempre più i nuovi positivi rispetto ai guariti.

Prova ne é anche l’indice dei contagi (355) sui ai tamponi molecolari per le nuove diagnosi (815). Il quoziente arriva addirittura al 43.5%, cifra elevatissima, anche se dalla credibilità non assoluta, visto l’esiguo numero degli esami come avviene abitualmente quando si processano quelli domenicali. Resta, però, assai chiaro come il Covid continui ad essere presente con forza, sebbene sia tutto sommato contenuto un altro degli indici sotto la lente di ingrandimento, ovvero i sintomatici (34), in media attorno a uno su dieci. Più del doppio (77) i cosiddetti ‘fantasmi del virus’, ovvero quanti sono stati purtroppo centrati dal contagio, ma per i quali ancora non si conosce il contagiante.

Ancora una volta a detenere il titolo di giornata è la provincia di Ancona (133 contagi) che svetta anche nella graduatoria da febbraio ad oggi, primeggiando con 12.212 infezioni.