Marche in zona gialla: ecco fino a quando. Ma Ancona rischia grosso

Il capoluogo di regione è l'ottava provincia nella graduatoria che ha visto Bolzano e Perugia in zona rossa e insieme a quest'ultima e in zona di allarme diffuso per la cosiddetta variante inglese

Le Marche contano di restare in zona gialla

Le Marche contano di restare in zona gialla

Ancona, 11 febbraio 2021 - "Non parliamo di zone rosse o arancioni, nel caso fosse necessario valuteremo quelle misure idonee a circoscrivere il contagio". le Marche restano quindi in zona gialla ma il presidente  Francesco Acquaroli ha il freno a mano tirato ormai da alcuni giorni.

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Ovvero da quando i vertici sanitari della Regione hanno ribadito la loro preoccupazione dei dati della provincia di Ancona. Nessuno conferma l'ipotesi di una richiesta di intervento immediato dopo tre settimane con un grado di incidenza di 230 casi ogni centomila abitanti per la provincia del capoluogo. Ancona è posizionata come ottava provincia in una graduatoria dove Bolzano e Perugia hanno già fatto scattare la zona rossa. Mentre Pescara e Rimini hanno superato l'incidenza dei 300 casi. Perugia ed Ancona sono peraltro le zone di allarme diffuso per la cosiddetta variante inglese. Significativamente segnalata anche a Rimini.

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C'è la data per la riapertura degli impianti da sci

Rt sotto quota 1

A rassicurare, almeno in parte, il presidente e la sua giunta è un Rt che è rimasto anche nella verifica di ieri sotto quota 1. In sostanza siamo a 0,90. Il che permetterà di rimanere nella colorazione gialla. A differenza, invece, della Toscana che sia aspetta un passaggio all'arancione avendo l'RT sopra 1 stabilmente: "La tendenza è qualcosa sopra 1 come Rt. Tendenzialmente ritengo che se l'ultima volta abbiamo fiorato la zona arancione, questa volta siamo aumentati nei dati, anche se solo leggermente, e quindi il pericolo di andare in arancione è reale, oggettivo", dice il presidente della Toscana Eugenio Giani. Il fronte del centro Italia si allarga quindi dall'Umbria alla Toscana. Luoghi funestati anche dalle varianti del virus.

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L'allarme variante inglese

L'allarme variante inglese non pare destinato a rientrare a breve. Le percentuali sono abbastanza consistenti nella provincia di Ancona con 224 casi registrati contro gli 83 di Pesaro Urbino ed i 60 di Macerata. "Ci siamo confrontati con con l'assessore alla sanità Saltamartini, i tecnici del Gores per capire come e se intervenire - dice Acquaroli -: ad oggi monitoraggio, tamponi, individuare e isolare i positivi sono gli strumenti più importanti. In questo momento non si pensa a un'iniziativa più impattante. Chiaro che nelle prossime giornate valuteremo l'andamento, se diventerà importante dovremo pensare a intervenire in modo diverso per circoscrivere il contagio della variante inglese. Restiamo in allerta ma non c'è alcuna situazione con un impatto tale da farci scegliere la zona rossa. Ma se la situazione dovesse evolvere in maniera pesante, rischiando di far precipitare intere province, o l'intera regione, in situazioni spiacevoli, le cose potrebbero cambiare".

Di spiacevole veramente c'è da una parte la situazione di Ancona, seppure ancora lontana dai 250 casi segnalati come limite massimo per evitare interventi dal ministero. Dall'altra, invece c'è la cartina geografica che vede Pesaro e Urbino, la provincia più martoriata nella prima ondata, pressoché circondata da zone rosse o con dati similari. A ovest c'è l'Umbria, a nord Il picco sopra i 300 casi di Rimini e Forlì Cesena. A sud Ancona con i 230 casi da almeno tre settimane.

Pesaro è in perfetta area gialla pur essendo al trentesimo posto tra le provincia con un'incidenza di 141 punti. "Ma la contiguità territoriale alla fine può incidere negativamente, bisogna fare grande attenzione a Perugia e Rimini", dicono gli esperti, sottolineando comunque l'importanza di difendere l'area gialla conquistata due settimane orsono. Preoccupa in particolare anche la differenza dei dati tra Ancona e il resto della regione. A differenza del capoluogo Pesaro e Macerata hanno frenato da settimane. Ma è ancora da determinare, al di là della contagiosità delle varianti, il peso dell'apertura delle scuole. La variante inglese ha già colpito diversi istituti tra Macerata ed Ancona. La sovrapposizione con gli istituti scolastici è confermata, mentre non tutti i casi ne esprimono la conclamata contagiosità. Ad esemio Sassoferrato a tanti casi ma non con la variante inglese conclamata.

Stop agli assembramenti

Acquaroli non ha precisato quali potrebbero essere le misure da mettere in campo, limitandosi alla "possibilità di non creare assembramenti nei Comuni interessati". Sono ipotesi e restano ipotesi - ha ribadito - chiaro che se il contagio dovesse alzarsi dovremmo provare a circoscriverlo".