Marmolada: 6 morti, 9 feriti e dispersi. "Difficile ci siano superstiti". Video: il crollo

Ha ceduto un seracco: valanga a 300km/h. Travolte diverse cordate di alpinisti. Rischio di nuovi distacchi, chiusa la montagna. Identificate quattro vittime

Roma, 3 luglio 2022 - Crollo sul ghiacciaio della Marmolada, una carneficina: 6 vittime nel bilancio provvisorio dei soccorritori (identificati tre cittadini italiani e uno di nazionalità ceca). I feriti sono 9. Si cercano i dispersi, si parla addirittura di sedici i alpinisti. Ma nessuno sa davvero quante fossero oggi le persone in vetta, al momento si ragiona attorno a un numero di vetture ferme a valle sulle quali si stanno facendo accertamenti. Tra i dispersi ci sarebbero anche tedeschi e cechi. A quanto apprende l'Ansa inoltre il console della Romania ha contatato i carabinieri in Trentino segnalando che fra i dispersi risulterebbero anche dei cittadini rumeni. Le ricerche sono state interrotte per il rischio di nuovi crolli nel pomeriggio, quando la montagna è stata chiusa con un'ordinanza. Poi, in serata, sono riprese, anche con il supporto dei droni. Per segnalazioni o richieste di informazioni - esclusivamente da parte di familiari di eventuali persone disperse - la Provincia autonoma di Trento ha attivato il numero di telefono 0461.495272 (gli operatori risponderanno 24 ore su 24).

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Degli otto feriti al momento recuperati, 2 sono stati trasportati all’ospedale di Belluno, uno, il più grave, in quello di Treviso e 5 in quello di Trento.

Cosa è successo

Attorno alle 15 sulla Marmolada, zona Pian dei Fiacconi, un distacco di roccia ha provocato l’apertura di un crepaccio sul ghiacciaio. Un seracco di ghiaccio è crollato nei pressi di Punta Rocca, itinerario di salita della via per raggiungere la vetta. che si è staccato dalla cima della Marmolada ha travolto più cordate di escursionisti che stavano salendo in vetta. 

Temperature record

La colata di neve, ghiaccio e roccia - spiega su Twitter il Suem, il servizio urgenza emergenza medica 118 della Regione Veneto - ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate. C’è ancora incertezza sul numero totale delle persone coinvolte. Ieri sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta.

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Rischio di nuovi crolli

La situazione sulla montagna è ancora a rischio e per evitare nuovi distacchi l’elicottero del Soccorso Alpino di Trento sta provvedendo alla bonifica dell’area con la ‘Daisy Bell’ (un sistema elitrasportato per il distacco programmato delle valanghe, ndr) e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori. Sul posto anche gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.

La mappa

Il testimone: un boato e il crollo

Un testimone: "Abbiamo sentito un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da lì ho capito che qualcosa di grave era successo. Col binocolo da qui si vede la rottura del seracco, è probabile che si stacchi ancora qualcosa". Così all'Ansa uno dei responsabili del Rifugio Castiglioni Marmolada, testimone del crollo.

Valanga a 300 km/h

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio è scesa da una velocità di 300 chilometri l'ora. È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino che hanno mappato tutta l'area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell'equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza. Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale a un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora.

L'allarme ghiacciai

Jean Pierre Fosson, segretario generale della Fondazione montagna sicura, nei giorni scorsi aveva spiegato a Qn.net: "L’allarme è quotidiano. Chiaramente  quest’anno è importante soprattutto perché quest'inverno ha nevicato pochissimo. Invece le riserve di neve sono indispensabili, il ghiacciaio è alimentato dalla neve, quella è la fabbrica del ghiaccio. Avendo avuto scarsissime precipitazioni, assieme a temperature molto alte, quest’anno la situazione si può definire discretamente preoccupante". 

Che cos'è un seracco di ghiaccio

Spiega una guida: "Un seracco è un'appendice sospesa di ghiaccio che sotto ha del vuoto. Ma  dalle foto mi pare che sia venuto giù di tutto e di più. Non è detto che un distacco del genere avvenga per il caldo. A volte capita per il peso".