Mascherine gratuite Emilia Romagna, ecco come saranno distribuite

Due milioni di protezioni individuali destinate ai cittadini per combattere il Coronavirus. La Regione studia l'obbligo

In Emilia Romagna saranno distribuite mascherine gratuite (Foto Nizza)

In Emilia Romagna saranno distribuite mascherine gratuite (Foto Nizza)

Bologna, 8 aprile 2020 – In Emilia Romagna arrivano le mascherine gratuite. Per combattere il Coronavirus saranno distribuite in questi giorni ai cittadini per incentivare l'uso dei dispositivi fuori dalle proprie abitazioni. La Regione, peraltro, sta studiando l'introduzione dell'obbligo di indossare le protezioni: "Decideremo nei prossimi giorni, stiamo valutando, ad esempio, se renderle obbligatorie nei luoghi chiusi, ma prima bisogna avere la garanzia che le persone le trovino".  

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In tutto sono 2 milioni le mascherine che saranno ripartite per ciascun Comune capoluogo in base alla popolazione residente: a Bologna andranno 455.000 dispositivi, a Ferrara 155.000, a Forlì-Cesena 177.000, a Modena 315.000, a Parma 203.000, a Piacenza 129.000, a Ravenna 175.000, a Reggio Emilia 239.000 e a Rimini 152.000.

La distribuzione sarà garantita attraverso i Comuni e in base a linee guida predisposte dalla Regione insieme ad Anci Regionale, Associazione comuni, e Upi, Unione province italiane. Nelle linee guida si trovano indicazioni per la preparazione e la distribuzione delle mascherine che vengono consegnate in pacchi da 50 e andranno imbustate singolarmente con una procedura in grado di garantire la massima sicurezza sotto il profilo igienico-sanitario.

I Comuni potranno orientarsi verso una distribuzione negli esercizi commerciali - con il supporto di protezione civile e volontari - dando priorità alle fasce deboli, oppure decidere per il recapito direttamente al domicilio o adottare un sistema misto, sempre evitando qualsiasi tipo di assembramento.

Due i criteri previsti: distribuzione orizzontale (per i piccoli centri una mascherina a ogni famiglia, con il supporto del volontariato per la distribuzione) o selettiva per i comuni più popolosi con l’individuazione dei luoghi più frequentati (ad esempio grande e media distribuzione, negozi e attività commerciali aperte, farmacie, uffici postali, case della salute, associazioni di volontariato…) e della platea di destinazione (ad esempio over 65, persone fragili dal punto di vista economico/sociale, famiglie con disabili o malati cronici o oncologici, operatori e residenti di case di edilizia popolare, associazioni che si occupano di soggetti a rischio, lavoratori disabili…).

Nelle linee guida infine vengono date indicazioni anche ai cittadini che ricevono le mascherine: come indossarle e toglierle una volta rientrati a casa e il loro smaltimento, che deve essere sempre solo nei rifiuti indifferenziati.

Infine, vengono fornite alcune indicazioni: la mascherina non deve essere mai scambiata tra le persone, deve essere riposta in luogo pulito e asciutto e deve rimanere nel contesto domestico/familiare e non utilizzata come dispositivo nei luoghi di lavoro.

Si tratta di un primo aiuto che risponde alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e può avere un concreto effetto positivo sul contenimento del contagio, oltre al mantenimento dell’isolamento sociale e al rispetto delle indicazioni di igiene personale e ambientale già note. E questo proprio ora che il quadro regionale sta migliorando anche se l’emergenza non è terminata e bisogna prestare, a maggior ragione, la massima attenzione ai comportamenti individuali.