Alluvione, la visita di Mattarella oggi: via crucis dalla montagna ferita alle campagne allagate

Il capo dello Stato in Romagna: prima tappa a Modigliana. A Forlì vedrà i volontari, poi sarà a Cesena, Ravenna, Lugo e Faenza. Incontrerà cittadini sfollati, agricoltori e sindaci. Tra dolore e speranza

Il presidente Sergio Mattarella oggi in visita alle zone più colpite dall'alluvione

Il presidente Sergio Mattarella oggi in visita alle zone più colpite dall'alluvione

Forlì, 30 maggio 2023 – La Romagna ferita abbraccia oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E viceversa. Il Capo dello Stato comincerà il suo tour nelle terre colpite dall’alluvione alle 10.30: il Quirinale ha previsto ben sei tappe in una sola giornata, che riassumono e riepilogano tutto. La montagna che frana e la pianura trasformata in palude per effetto della stessa maledetta pioggia. I volontari con le tute sporche di fango e gli uomini in divisa. La gente comune, magari sfollata, e i sindaci.

Il presidente è atteso di prima mattina all’aeroporto Ridolfi di Forlì. Da lì raggiungerà Modigliana con un elicottero: è il paese delle duecento frane, da qualche giorno non più isolato, ma certo resta un’unica strada per accedere. Dall’alto, poi, vedrà meglio la situazione, come hanno fatto la premier Giorgia Meloni e la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen nei giorni scorsi.

A Modigliana – già colpita duramente i primi giorni di maggio – Mattarella è atteso alle 10.30: non sono previsti discorsi, raggiungerà a piedi il monumento simbolo (la Tribuna) e sarà occasione per un primo contatto con la gente di Romagna. Poi tornerà in pianura, a Forlì: l’appuntamento è per le 11 in piazza Saffi (il Comune si raccomanda di arrivare non più tardi delle 10.20). Questo sarà il momento del saluto ai volontari, alle migliaia di persone che hanno imbracciato pale e badili per spalare il fango, per raccogliere cibo, per portare aiuti e conforto a chi ha perso tutto. Forlì era la città di un suo caro amico: Roberto Ruffilli, senatore Dc ucciso dalle Brigate Rosse nel 1988. L’ultima volta, era venuto in città per commemorarlo. Questa volta, invece, le lacrime sono ancora umide, come alcune pozzanghere nei quartieri più colpiti.

La tappa successiva sarà Cesena, dove era stato il 2 maggio per celebrare i 40 anni della fiera ortofrutticola del Macfrut. Quel giorno pioveva, ma pareva perfino un buon auspicio, visto che l’agricoltura aveva sofferto un inverno troppo secco: nessuno poteva immaginare che da lì a due settimane l’acqua sarebbe stata così tanta da finire annegati. E anche tanti campi di cui gli imprenditori romagnoli gli avevano parlato non esistono più: sommersi sotto uno spesso strato di acqua e fango. A Cesena toccherà rapidamente il quartiere San Rocco (si parla di una visita di pochi minuti), uno dei più colpiti, dove visiterà un centro di aiuto e soccorso creato dal Comune.

All’ora di pranzo Sergio Mattarella sarà a Ravenna, dove lo aspettano alcuni commensali speciali: si tratta del presidente Fabrizio Galavotti e dei braccianti della cooperativa Cab Terra, che ha accettato di allagare i propri terreni e di vedere distrutti i raccolti pur di salvare la città di Ravenna dalle acque. Mattarella sarà accolto in piazza del Popolo nel capoluogo bizantino, sia in Municipio che in Prefettura.

Poi altre due tappe nel pomeriggio, per altrettanti centri martoriati: Lugo, di fronte al teatro Rossini; e (alle 17) Faenza, la città spazzata dalla piena del fiume Lamone già a inizio maggio. Al teatro Masini si raduneranno gli oltre novanta sindaci della Romagna per un momento di confronto che, pur seguendo i protocolli quirinalizi, potrebbe toccare corde drammatiche, visto che sono tantissimi i centri martoriati, in entrambe le province visitate. Da domani, si penserà a rialzarsi.