Medicina estetica: dopo Samantha, Nas scopre 6 saloni illegali in Emilia Romagna

A Parma, Piacenza e Reggio Emilia, multe per 4.580 euro e sequestri penali per finte estetiste e titolari di centri di bellezza

Nas di Parma durante i controlli dei centri estetici

Nas di Parma durante i controlli dei centri estetici

di Paola Benedetta Manca

Parma, 27 maggio - Dopo la morte della 35enne Samantha Migliore, a causa di un trattamento estetico al seno eseguito nella sua casa di Maranello (Modena), da una donna non qualificata ad effettuare questa pratica, i carabinieri del Nas, d’intesa con il ministero della Salute, hanno avviato una campagna di controllo, su tutto il territorio nazionale, per verificare la corretta erogazione delle prestazioni di medicina estetica e impedire l’esecuzione di trattamenti riservati esclusivamente ai medici o effettuati con apparecchiature non idonee e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali, da parte di personale abusivo che sottovaluta le gravi conseguenze che possono derivare.

Estetiste senza licenza e prodotti privi di autorizzazione: sei centri estetici fuori legge tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia In Emilia-Romagna, nelle province di Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia, il Nas di Parma ha controllato 41 strutture e ha rilevato irregolarità in sei di queste. Sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 4.580 euro.

Nel dettaglio, a Parma, in un centro estetico, è stata sorpresa un’operatrice intenta ad eseguire attività di “onicotecnica” (ricostruzione e trattamento delle unghie) con l’utilizzo di un’apparecchiatura professionale per estetica, nonostante non fosse in possesso di un titolo idoneo per l’esercizio dell’attività di estetista. Stesso film in un altro centro estetico della città ducale, dove il Nas ha accertato la presenza di un'operatrice assunta con qualifica di assistente estetista ma, di fatto, sprovvista di tale titolo professionale. Le due donne sono state colpite da una sanzione amministrativa di 860 euro. Infine, sempre nel capoluogo, in un terzo centro estetico sono state sequestrate 23 confezioni di cosmetici in vendita ma privi della prevista etichettatura in italiano, per un valore commerciale di circa 250 euro. Alla titolare dell’attività, è stata comminata una sanzione amministrativa di 1000 euro.

A Piacenza, i militari del Nas di Parma hanno sottoposto a sequestro penale uno studio di medicina estetica, risultato privo di autorizzazione ad esercitare. Sono state anche sequestrate otto fiale di specialità medicinali risultate prive di autorizzazione all’immissione in commercio.

In provincia di Reggio Emilia, i controlli hanno portato alla scoperta di un centro estetico in cui un’addetta alla reception stava esercitando l’attività di estetista senza possedere la prevista qualifica. Nei suoi confronti è stata comminata una sanzione amministrativa di 860 euro. In un altro salone estetico del reggiano, sono state sequestrate dieci confezioni di cosmetici del valore commerciale di circa 200 euro, in vendita ma risultate prive della prescritta etichettatura in italiano. Alla titolare è stata elevata una sanzione amministrativa di 1.000 euro. “I controlli – spiegano dal Nas di Parma - sono stati indirizzati a verificare l’idoneità tecnica dell’attrezzatura, la sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, il possesso delle autorizzazioni e la presenza di qualifiche professionali, con particolare riguardo all’applicazione di filler, impianti cutanei ed altre procedure tra cui anche i trattamenti mediante il fattore di crescita Prp (Plasma ricco di piastrine) per la bio-rivitalizzazione della pelle: tutte pratiche che, per loro natura, sono le più soggette ad essere eseguite abusivamente”.