VITTORIO BELLAGAMBA
Cronaca

Mercato immobiliare in frenata "Effetto dell’aumento dei tassi"

L’ufficio studi di Tecnocasa: nelle Marche giù le compravendite. "Incide anche il caro prezzi"

Mercato immobiliare in frenata  "Effetto dell’aumento dei tassi"
Mercato immobiliare in frenata "Effetto dell’aumento dei tassi"

di Vittorio Bellagamba

Il mercato immobiliare è in decisa frenata e chiude i primi tre mesi del 2023 con un calo dei volumi pari all’8,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il trend nazionale emerge dai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate e trova conferma nelle Marche, in base all’analisi dell’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa. Nella città di Ancona si è passati dalle 362 compravendite del primo trimestre dell’anno scorso alle 300 dello stesso periodo del 2023, il calo è del 17,3%. In provincia di Ancona, invece, le transazioni complessive sono scese dalle 1.081 del 2022 alle 951 dei primi tre mesi di quest’anno (meno 12%). Stessa situazione ad Ascoli: 94 transazioni nei primi tre mesi dell’anno contro le 114 del 2022 (meno 17,2%). In provincia la flessione è del 21% (da 866 a 685 transazioni). A Macerata, 99 compravendite immobiliari nei primi tre mesi del 2022 e 78 quest’anno (meno 20,7%), mentre in provincia si è passati da 703 a 609 (meno 13,4%). Idem a Pesaro: in città le compravendite nei primi tre mesi dell’anno sono scese dalle 281 del 2022 alle 263 del 2023 (meno 6,7%), e in provincia da 740 a 700 (meno 6%).

I motivi della flessione, secondo gli esperti di Tecnocasa, sono principalmente riconducibili "alla combinazione di prezzi in crescita e aumento dei tassi sui mutui". Le città non capoluogo hanno invece registrato un ribasso inferiore rispetto ai capoluoghi, invertendo il trend del 2022, e la motivazione va cercata nei prezzi più accessibili nei Comuni più piccoli. "Un calo significativo si registra anche sul fronte delle nuove costruzioni (meno 19,8%) – rilevano gli esperti di Tecnocasa –. Le soluzioni esistenti, invece, hanno registrato un calo del 7,2%". Le famiglie marchigiane hanno quindi deciso di acquistare meno case. Nel contempo, analizzando il rapporto della Banca d’Italia sull’economia delle Marche, ma relativo all’anno scorso, emerge che "il settore delle costruzioni ha continuato a espandersi beneficiando degli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio e dell’avanzamento della ricostruzione nelle zone terremotate, nonostante le incertezze sulla cessione dei crediti fiscali, il rincaro dei materiali e le difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata".

"Anche le transazioni immobiliari sono cresciute, pur in rallentamento – rileva la Banca d’Italia per il 2022 –. Il settore delle costruzioni ha continuato a crescere nonostante l’assestamento dei prezzi delle materie prime su livelli elevati e il perdurare delle difficoltà di approvvigionamento di beni intermedi e di reperimento di manodopera specializzata. Secondo le stime di Prometeia, il valore aggiunto delle costruzioni in regione è aumentato del 10% circa rispetto all’anno precedente (18% la variazione nel 2021), in misura analoga a quanto registrato nel Paese. Anche i dati forniti dal sistema delle Casse edili mostrano un’ulteriore espansione dell’attività, con un aumento del 21% delle ore lavorate rispetto al 2021). La dinamica del comparto trova riscontro nell’indagine di Confindustria, che evidenzia un aumento della produzione dell’8% rispetto al 2021, trainato dall’edilizia abitativa privata e dalle opere pubbliche".