Metano, scende il prezzo in borsa. I consumatori temono speculazioni

Putin ha promesso più forniture, ma intanto i costi nei distributori oscillano tra 1 e 2 euro. "Deve intervenire l'Antitrust"

Il prezzo del metano è in crescita

Il prezzo del metano è in crescita

Bologna, 7 ottobre 2021 - C'è chi si ribella ai prezzi imposti sul metano e chiude l'erogazione e chi, invece, si gode le code di automobilisti. La fluttuazione del prezzo del metano per auto è ancora molto ampia: ci sono distributori dove ha superato i 2 euro al chilo e altri in cui è a cavallo di 1. Insomma, una giungla che tocca, in primis, i tantissimi automobilisti emiliano romagnoli che hanno scelto questa forma di alimentazione, più green e più economica. Cioè, una volta lo era, questa stangata sta infatti mettendo in crisi chi, magari, ha acquistato un'auto a metano da poco.

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Prezzi in calo in borsa grazie a Putin

C'è però una buona notizia all'orizzonte: le quotazioni nelle borse internazionali stanno scendendo dopo le rassicurazioni date dal presidente Russo Vladimir Putin, che ha assicurato la possibilità di "aumenti delle forniture" da parte di Gazprom ai Paesi clienti che ne facessero richiesta. Alla borsa americana il metano segna un calo del 2,8% a 5,51 dollari per Mbtu, l'unità termica britannica corrispondente ad oltre 28,26 metri cubi. Ad Amsterdam il prezzo del metano scende del 3,86% a 103,71 euro per Megawatt ora (Mwh), mentre a Londra cede il 3,37% a 264,31 penny per Mmbtu.

I consumatori in Emilia Romagna

In Emilia Romagna le auto alimentate a metano sono circa un quarto delle 980.000 che circolano in totale a livello nazionale (Bologna è la prima provincia italiana, anche Ravenna è nei primi posti ma ci sono numeri importanti anche nei territori di Modena, Reggio Emilia, Forlì Cesena e Ferrara). Federconsumatori, subissata di richieste di intervento, lancia un appello anche a forze dell'ordine e Antitrust. Più che altro, osserva Federconsumatori, in certi distributori, i prezzi sono variati di poco e quindi continuano ad essere molto frequentati dai consumatori, nonostante le lunghe file, mentre in altri impianti, quelli più cari, c'è ormai il deserto.

Secondo l'associazione dei consumatori "è difficile non pensare a speculazioni in corso, anche gravi, atteso che l'incremento del gas, per quanto rilevantissimo, non può incidere con queste modalità nel prezzo alla pompa". Secondo l'associazione, quindi, per verificare se sono in corso fenomeni speculativi "è necessario che scendano in campo soggetti pubblici, come la Guardia di Finanza. Anche il Garante della concorrenza e del mercato deve interessarsi di questa situazione, prima che cessino le file davanti ai distributori più economici, perché tutti si saranno allineati in alto; troppo in alto".

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