ArchiveMustafa, il bambino siriano senza gli arti è in Italia: nuova vita, un futuro migliore

Mustafa, il bambino siriano senza gli arti è in Italia: nuova vita, un futuro migliore

La storia portata alla luce dal Siena Photo Award ha fatto il giro del mondo. E adesso per il piccolo si apre un capitolo diverso, dopo anni di sofferenze

Siena, 21 gennaio 2022 - Una nuova vita, un futuro migliore. Grazie al grande cuore dell'Italia. Il piccolo Mustafa, cinque anni, il bambino siriano senza arti la cui storia è stata portata alla luce dal concorso fotografico Siena Photo Award, inizia il suo viaggio verso la speranza. La speranza di un futuro migliore, rappresentato dalle protesi che nei prossimi mesi avrà a disposizione. Una nuova vita in Italia, a Siena dove è arrivato nella serata di venerdì 21 gennaio.

L'arrivo a Fiumicino

Mustafà al-Nazzal e' atterrato all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino con un volo da Istanbul. Insieme a lui è arrivato anche suo padre Munzir, la mamma Zeynep e le due sorelline. Ad attenderli, scortati dalla polizia fin dal momento dello sbarco ed accolti con il benvenuto di Adr, delegati del Sipa.

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Le protesi

Le protesi gli consentiranno di camminare e vivere dopo i suoi primi anni di vita vissuti nel terrore e nella paura. Il piccolo è arrivato con la sua famiglia (papà, mamma e due sorelline) proprio a Siena, dove vivrà. Un lungo viaggio: prima dalla sua casa in Siria alla Turchia, dove con la sua famiglia si è stabilito in questi ultimi anni. Poi da Istanbul a Roma. Da qui appunto a Siena e nelle prossime settimane a Budrio, al Vigorso, un importante centro dove comincerà la costruzione delle protesi. 

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L'arrivo a Siena

Come dettio, Munzir e Mustafa, sono arrivati stasera a Siena dove nei pressi della città sono ospitati nella 'lorò nuova casa messa a disposizione dalla Caritas e dall'Arcidiocesi. Nella casa che li ospiterà li ha accolti il cardinale Augusto Paolo Lojudice, che aveva proprio manifestato la volontà di portare loro il saluto della Chiesa. Con l'arcivescovo di Siena anche personale della Caritas diocesana e i volontari che si prenderanno cura della famiglia. Dopo un periodo di isolamento Covid padre e figlio potranno iniziare le cure al Centro protesi di Budrio (Bologna). Sarà la diocesi di Siena ad accogliere il bambino. "Abbiamo preparato il necessario. Ci auguriamo - dice il cardinale Paolo Lojudice - che sia una bella esperienza soprattutto una occasione che possiamo dare a questo nucleo familiare per superare una grave difficoltà, una condivisione, una esperienza di accoglienza che vorremmo che portasse al bene loro e di tutte le persone che incontriamo".

Il piccolo Mustafa con il padre (Foto di Mehmet Aslan)
Il piccolo Mustafa con il padre (Foto di Mehmet Aslan)

Dalla foto simbolo a una nuova vita

Il sindaco: "Grazie a tutti"

«Munzir e Mustafa, protagonisti dello scatto 'Hardship of Life che ha fatto il giro del mondo attraverso il Siena Awards, arriveranno nella nostra città per poi essere trasferiti e curati in un centro specializzato. Il Comune di Siena, co-organizzatore del festival Sipa che ha lanciato l'ondata emotiva, è stato in prima fila in questa bella storia di solidarietà, a dimostrazione ancora una volta del senso civico della nostra comunità. Per entrambi, padre e figlio, ci sarà la speranza di tornare a nuova vita». Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi. «Nei prossimi giorni - aggiunge il primo cittadino in una nota - compatibilmente con le norme sanitarie vigenti e con i percorsi di cure previsti, avremo il piacere di incontrare ufficialmente Munzir e Mustaf assieme al fondatore e direttore artistico del premio fotografico Luca Venturi. Ringrazio tutti gli attori, istituzionali e non, che hanno fattivamente contribuito affinché si concretizzasse questa questa favola e che altrettanto fattivamente contribuiranno per il loro percorso di cure».

Il piccolo Mustafa con il padre a Fiumicino (Foto Dipietro)
Il piccolo Mustafa con il padre a Fiumicino (Foto Dipietro)

"Siena ispirazione per il mondo"

"Provo un grande senso di orgoglio per essere riuscito a realizzare un sogno come questo: Siena è protagonista assoluta di questa storia, come città abbiamo dimostrato che possiamo essere d'ispirazione: abbiamo dato al mondo una lezione di accoglienza". Per Luca Venturi, direttore del Siena International Photo Awards è questo il messaggio piu' importante che si cela dietro all'arrivo in Italia di Munzir El Nezzel, di suo figlio Mustafà e del resto della loro famiglia. 

"Foto lancia un messaggio enorme"

L'abbraccio tra padre e figlio tra le rovine e il sorriso nonostante la tragedia e la distruzione portate dalla guerra in Siria hanno fatto il giro del mondo ed hanno emozionato tutti. "Con un'immagine abbiamo lanciato un messaggio il cui significato è enorme. Adesso torneremo a lavorare sul nostro festival per renderlo ancora di più un evento di caratura mondiale sulla fotografia - prosegue il direttore del Sipa-. Torneremo quindi a fare ciò che è nostro', ma con la consapevolezza che ora c'è una citta' intera che ha adottato una famiglia, con il ruolo fondamentale dell'Arcidiocesi di Siena e dell'Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Senza l'intervento personale dell'alto prelato compiere questo sogno non sarebbe stato possibile".

Parla il fotografo

"Un sogno che si avvera". Con queste parole il fotografo Mehmet Aslan ha commentato ad Agi la notizia del viaggio del piccolo Mustafa e della sua famiglia verso l'Italia. La storia del piccolo Mustafa e della sua famiglia è finita sotto i riflettori grazie alla foto "Hardship of life", con cui Aslan ha vinto lo scorso ottobre il Siena International Photo Awards, prestigioso concorso fotografico cui partecipano artisti di 163 Paesi. "Il premio e' assolutamente in secondo piano, quello che ho sempre voluto è che le mie foto servissero a sensibilizzare sulle vittime della guerra, in particolare civili e innocenti, che spesso finiscono dimenticati, ma i cui drammi continuano anche dopo la fine dei conflitti. Ora Mustafa avra' una vita migliore e questo mi rende felice più di qualsiasi premio", ha confidato ad Agi Aslan.

La partenza da Istanbul

Con un post su Facebook il Siena Internazional Photo Award (Sipa) ha annunciato intorno alle 11 che l'aereo con a bordo il piccolo Mustafa e la sua famiglia è partito da Istanbul per Roma. L'atterraggio sarà a Fiumicino. Da qui la famiglia si trasferirà a Siena. Tutti e cinque vivranno lì. Il piccolo e il papà si sposteranno poi provvisoriamente a Budrio nelle settimane che serviranno per la fabbricazione e la prova delle protesi che consentiranno loro di camminare e di vivere una vita normale. 

La famiglia alla partenza da Istanbul
La famiglia alla partenza da Istanbul

La storia di Mustafa

Il bambino è nato senza mani e senza braccia. Si chiama tetra-amelia la sua malattia. Sarebbero stati i gas inalati dalla madre in attesa del piccolo durante i bombardamenti di Assad a provocare nel piccolo le malformazioni. Di quei bombardamenti anche il padre porta i segni: gli è stata amputata una gamba. 

La foto

La storia di Mustafa viene svelata al mondo con una foto del fotografo turco Mehmet Aslam, che proprio in Turchia ha prodotto lo scatto che gli è valso un premio proprio al Siena Award: ritrae il papà di Mustafa, Munzir El Nezzel, mentre solleva il piccolo verso il cielo in uno slancio, fatto di sorrisi e intesa tra padre e figlio, che ha affascinato il pubblico internazionale. Un inno alla vita nonostante le difficoltà, nonostante gli orrori della guerra che Mustafa e la sua famiglia hanno patito. 

La raccolta fondi

Dalla pubblicazione della foto parte una campagna di solidarietà che dimostra una volta di più il gran cuore dell'Italia e la collaborazione importantissima delle istituzioni. E' il direttore del concorso internazionale senese Luca Venturi l'anima di questo progetto che vuole portare Mustafa e la sua famiglia (il padre Munzir El Nezzel, la madre Zeynep e le due figlie Nur e Sacide) in Italia. Per una nuova vita e per le cure di padre e figlio. Parte una raccolta fondi che in poco tempo mobilita l'Italia e non solo. Vengono superati i centomila euro, che serviranno per la nuova vita della famiglia in Italia. La collaborazione con le istituzioni è fondamentale. L'ambasciata italiana ha fatto da garante con le autorità turche spiegando l'importanza delle cure in Italia, della nuova vita a cui la famiglia sarebbe andata incontro. E alla fine anche nella parte burocratica tutto è andato a posto.