Nathan Franchini morto nell'incidente a Riccione: il giallo dei documenti

Oltre alla vittima, a bordo dell’auto ci sarebbero state altre persone con carte d’identità di amici. Servivano per entrare nei locali dove c’è un limite di età. Il conducente indagato per omicidio stradale

Incidente mortale a Riccione, nel riquadro Nathan Franchini

Incidente mortale a Riccione, nel riquadro Nathan Franchini

Riccione (Rimini), 30 novembre 2021 - Un giallo dentro la tragedia. È quello a cui stanno cercando di dare una risposta gli agenti della Polizia locale di Riccione, impegnati a ricostruire la dinamica del tremendo incidente che, all’alba di domenica, è costato la vita a Nathan Franchini, 19 anni, di Cattolica. Il giovane è morto sul colpo dopo che l’auto su cui viaggiava, in compagnia di due ragazzi e due ragazze, è uscita di strada, schiantandosi contro uno dei pini che costeggiano viale Abruzzi.

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I cinque stavano tornando a casa dopo aver trascorso la notte in discoteca, prima al Peter Pan e poi, pare, al Cocoricò, che proprio sabato scorso riapriva i battenti dopo uno stop durato anni. Addosso, inspiegabilmente, l’aiuto cuoco deceduto nell’impatto aveva con sé la carta di identità di un suo amico, un albanese di 20 anni che abita sempre a Cattolica. Stando ai primi accertamenti, pare che a bordo della Fiat 500L almeno un’altra persona (forse anche più di una) fosse in possesso di documenti presi in prestito da altri. Una circostanza su cui si cerca di far luce, anche se gli sforzi della Polizia locale in queste ore si stanno concentrando sull’esatta concatenazione di fatti che hanno portato fuori strada la vettura. Si pensa che Nathan e gli amici avessero deciso di utilizzare documenti appartenenti a ragazzi poco più grandi di loro per eludere i controlli ed entrare nelle discoteche della collina riccionese. Sabato scorso, ad esempio, l’ingresso al Cocoricò era consentito esclusivamente ai ragazzi con più di 20 anni e alle ragazze con più di 18. Una circostanza che spiegherebbe lo scambio di carte di identità. Di per sé la cosa, il possesso dei documenti non costituisce illecito (ed è comunque elemento secondario rispetto alla gravità della tragedia) ma rimane da capire come siano stati utilizzati. Nel frattempo la Polizia locale è al lavoro per stabilire con esattezza il percorso fatto dall’auto prima di sfracellarsi contro l’albero. È certo che la Fiat 500L ha imboccato viale Abruzzi in direzione monte-mare. A un certo punto, tuttavia, il conducente della vettura, un 20enne al momento ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena, avrebbe perso il controllo. Difficile, ora come ora, dire se sia stato a causa dell’asfalto bagnato oppure se la macchina abbia inavvertitamente urtato lo spartitraffico che si trova al centro della strada, carambolando quindi contro il pino. L’altro nodo da sciogliere, invece, riguarda la velocità del mezzo. Il guidatore sarebbe risultato positivo all’alcoltest, mentre si attende l’esito dell’esame tossicologico che chiarirà se i ragazzi avessero o meno assunto droghe. Il sostituto procuratore Paola Bonetti ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Tutte e quattro le persone che si trovavano a bordo della 500L sono finite in pronto soccorso a causa delle ferite: le condizioni più gravi, al momento, sarebbero quelle di una 18enne albanese. "Sabato, dopo aver finito il servizio, Nathan è venuto a salutarmi. Ha detto che gli amici lo stavano aspettando, e che sarebbero andati a ballare in discoteca. Non sapevo che quella era l’ultima volta che lo vedevo". Così Niccolò Pigrucci, titolare del Mura di Cattolica, ricorda il 19enne scomparso che quest’estate aveva lavorato da lui come commis.

"Era un ragazzo volenteroso, uno che imparava subito e non si tirava mai indietro quando c’era da fare qualcosa. Un ragazzo buono, dall’animo gentile, che amava stare in mezzo ai suoi coetanei e contagiava tutti con la sua simpatia. Dopo l’estate, era tornato a lavorare qui da noi, ma solo nel weekend: lo faceva per arrotondare. Anche sabato aveva prestato servizio in cucina. Finito il lavoro, Gli sarebbe piaciuto andare al Cocoricò, ma non era riuscito a trovare il biglietto, e così credo che abbia ripiegato sul Peter Pan".