‘Ndrangheta in Emilia. Condanne a 48 imputati per 264 anni di carcere

Processo Grimilde: la pena più alta a Salvatore Grande Aracri, nipote del boss Nicolino. Stangato anche il politico Caruso

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Bologna, 27 ottobre 2020 - Nuovo colpo alle cosche di ‘ndrangheta radicate in Emilia. Ieri a Bologna è stata emessa la sentenza di primo grado per 48 imputati che hanno scelto il rito abbreviato del processo ‘Grimilde’, partito dopo l’inchiesta di fine giugno 2019.

Il rito ordinario (con altri 22 imputati) inizierà a Reggio Emilia il 16 dicembre.

Nel processo sono state per la maggior parte confermate (salvo qualche prescrizione) le richieste di pena del pm Beatrice Ronchi, pari a 264 anni di carcere totali. Le figure chiave dell’inchiesta sono Francesco Grande Aracri, fratello del boss di Cutro Nicolino, e i suoi figli Paolo e Salvatore, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Salvatore Grande Aracri è stato condannato a 20 anni, e 20 anni anche a Giuseppe Caruso, ex presidente del consiglio comunale di Piacenza e ex esponente di Fratelli d’Italia, per cui la richiesta di pena era stata di 15 anni e 10 mesi.