Novavax, Cossarizza: "Su Omicron buona la protezione"

Il professore Unimore: "Ma la nuova variante non è un'influenza, chiedere ai ricoverati in terapia intensiva". Quarta dose "utile" per i fragili

Il professor Andrea Cossarizza, immunologo di Unimore

Il professor Andrea Cossarizza, immunologo di Unimore

Modena, 23 febbraio 2022 - Il primo milione di dosi del nuovo vaccino anti-Covid Novavax è in arrivo in Italia entro la fine del mese. Le Regioni si stanno organizzando con le prenotazioni, per dare la possibilità anche ai più indecisi e restii di iniziare il ciclo vaccinale con un vaccino che, a differenza degli altri, non utilizza la tecnica del messaggero mRna.

Novavax Emilia Romagna: arriva il vaccino che piace agli indecisi, ecco dove vanno le dosi

Approfondisci:

Fine dello stato di emergenza, a scuola stop alla Dad per la quarantena

Fine dello stato di emergenza, a scuola stop alla Dad per la quarantena

Riguardo l'efficacia di Novavax contro le ultime varianti, Andrea Cossarizza, professore dell'Università di Modena e Reggio Emilia, del dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche materno infantili e dell'adulto, oggi ha segnalato che: "I dati disponibili sono quelli della registrazione del vaccino, contro le varianti Alfa e Beta del Covid, non Delta e Omicron. Su quest'ultima non ci sono ancora dati robusti. Ma la protezione è molto buona, anche contro eventuali nuove varianti. Perché la risposta che viene messa in moto è policlonale, con tante cellule che riconoscono diversi porzioni della proteina e quindi l'efficacia c'è anche contro la nuova variante Omicron, che abbiamo in questo momento".

Novavax, cos'è e come funziona

Novavax è l'ultimo, in ordine di arrivo, dei vaccini contro il Covid-19. E Novavax in realtà è il nome dell'impresa farmaceutica. Il vaccino si chiamerebbe Nuvaxovid"È una tecnologia molto tradizionale, non basata su Dna e mRna messaggero. Poi, però, il risultato è sempre quello: la proteina viene captata dalle cellule, elaborata, presentata al sistema immunitario. Diventa un antigene, contro cui si producono anticorpi e contro cui ci sono linfociti T", ha spiegato il  professore Cossarizza. "Novavax - ha anche detto - è un vaccino tradizionale, prodotto con la tecnologia delle proteine. Viene usata la proteina spike del virus, come sempre, insieme con un adiuvante rappresentato da un estratto di una pianta che cresce in Cile, cha aiuta la proteina del virus a essere riconosciuta dall'organismo e quindi produce anticorpi. È un vaccino tradizionale - ha rimarcato Cossarizza - perché i vaccini proteici sono usati da diverse decine di anni e sono quelli che ci proteggono dal tetano e dalle altre tradizionale".

Novavax: quando arriva in Regione

In Emilia Romagna sono 74.500 le dosi attese ed è già stata definita la ripartizione sul territorio, da Piacenza alla Romagna. Saranno previste linee vaccinali dedicate e le modalità d’offerta e di prenotazione verranno implementate a seguito delle indicazioni della Struttura Commissariale.

Le Marche si sono già organizzate e da oggi è possibile prendere appuntamento per iniziare il ciclo di vaccinazione con il nuovo vaccino - visto anche l'annuncio dell'assessore Saltamartini, secondo il quale Novavax arriverà in regione entro l'inizio di marzo.

Attesa per l'arrivo di Novavax anche in Veneto. L'intenzione è di fare l'accesso libero pur di recuperare vaccinazioni.

Novavax in Italia, quando arriva alle Regioni

Omicron: "È una variante, ma non come l'influenza"

Aggiunge interpellato l'immunologo: "Omicron è meno grave su chi non è vaccinato? Bisognerebbe chiedere alle persone che sono in terapia intensiva se 'Omicron è come un'influenza'. Direi che risponderebbero di no, e che è un virus che attacca i polmoni. Negli studi che abbiamo visto negli ultimi mesi, abbiamo visto che è un po' meno capace di fare dei danni, diciamo, ma meno capace non vuole dire incapace. Vuole dire un po' di meno". La variante Omicron, continua Cossarizza, "è comunque pericolosa, capace di uccidere: ogni giorno in Italia abbiamo decine e decine di persone che scompaiono, proprio per via di Omicron. È fuori luogo dire che assomiglia ad un'influenza, quindi. L'immunità che si ottiene da un'infezione è a sua volta forte, ma non c'è alcun motivo di rischiare la vita quando, con la vaccinazione, uno può ottenere gli stessi risultati". 

La quarta dose: utile nelle persone con sistema immunitario debole

Bisognerà prepararsi alla quarta dose di vaccino anti-Covid? "Se lo dovessi dire in questo momento, direi che mi piace molto l'idea della quarta dose per i fragili. Nelle persone sane, adulte e vaccinate, direi aspettiamo un attimo di vedere quanto tempo ci mette a calare in modo consistente l'immunità della terza dose, e poi vedremo se pensare alla quarta dall'autunno".

Quarta dose vaccino in Emilia Romagna: chi la deve fare dal 1° marzo 2022

Sul fatto che troppe vaccinazioni a breve possano provocare anergia, in sostanza una minore risposta del sistema immunitario alle vaccinazioni, continua l'immunologo: "L'anergia è un fenomeno studiato su molti animali: se fai vedere tante volte una stessa molecola al sistema immunitario, in sostanza, quest'ultimo si stufa e non risponde più. Ma 'tante volte' non vuol dire qualche volta all'anno, ma ogni santo giorno. Nei modelli animali che si studiano, la quantità di molecola che viene fatta riconoscere è enorme, e viene fatta riconoscere tutti i giorni. Una quarta dose anti-Covid a distanza di un anno, quindi, non è minimamente paragonabile". 

E, continua Cossarizza, "francamente, non vedo come possa essere indotta un'anergia con una somministrazione di questo genere. Credo che la quarta dose sia utile nelle persone che rispondono male, che hanno un sistema immunitario debole o compresso, alterato da farmaci. Parliamo dei 'fragili', quindi, delle persone di 90 anni. Per queste persone, ci sta molto che venga usata un'ulteriore dose, per migliorare la risposta immunitaria. Nelle persone giovani - puntualizza l'immunologo Unimore - non saprei, semplicemente perché non ci sono abbastanza dati per avere un'opinione o un'altra. È probabile che, visto che l'immunità data dagli anticorpi tende a svanire o a diminuire nel tempo, con la quarta dose si potenzi la risposta anticorpale"