Nuove regole Covid, perché occorre ancora prudenza

Green pass in pensione, il dottor Casaletti (Ausl Modena): "Soprattutto al chiuso, continuiamo a seguire le semplici regole anti contagio"

Covid 19: la pandemia prosegue da più di due anni

Covid 19: la pandemia prosegue da più di due anni

Modena, 1 maggio 2022 - Il Governo ha deciso: mascherina obbligatoria fino a giugno nei luoghi al chiuso quali palazzetti, teatri, cinema, sui mezzi di trasporto e ovviamente negli ambienti sanitari.

Una decisione che "risponde alla logica di contenere il più possibile la diffusione del virus in quei contesti in cui la trasmissione è più facile o dove è necessario proteggere i più fragili, come nei contesti sanitari o nelle strutture per anziani".

Di contro, i tecnici hanno riscontrato come all’aperto il contagio si diffonda più difficilmente. Per il direttore del servizio di Igiene pubblica dell’Ausl, Giovanni Casaletti, è "difficile fare previsioni sull’impatto che queste misure avranno sulla curva epidemiologica; sicuramente l’invito che mi sento di rivolgere ai cittadini è di continuare a mantenere alta l’attenzione seguendo le semplici regole di contrasto alla diffusione del contagio che da due anni abbiamo imparato a rispettare, soprattutto nelle situazioni più a rischio".

Giovanni Casaletti, direttore del servizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena
Giovanni Casaletti, direttore del servizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena

Nei luoghi di lavoro non sarà più necessario mostrare il Green pass. Dal punto di vista della Sanità pubblica quali sono le attività più a rischio contagi?

"Il rischio in ambito lavorativo è legato a diversi fattori, tra cui la permanenza all’interno dello stesso ambiente al chiuso di più persone per un tempo prolungato, la frequentazione di un elevato numero di persone nell’arco della giornata lavorativa o la necessità di parlare spesso e ad alta voce. In linea generale, al di là dell’attività lavorativa, i comportamenti del singolo possono essere determinanti per ridurre potenzialmente l’esposizione al virus".

In passato abbiamo visto il diffondersi di parecchi focolai all’interno delle aziende di logistica per il trattamento delle carni. Ci sono dei settori più a rischio?

"Diversi studi hanno evidenziato come le caratteristiche peculiari di alcune attività lavorative, come quelle in cui è necessario operare a basse temperature o in cui il ricircolo di aria non è adeguato per vari motivi, incidano sul rischio di contagio".

Quindi quali accorgimenti occorre continuare ad adottare all’interno dei luoghi di lavoro, nonostante le nuove disposizioni?

"Come detto, il comportamento del singolo individuo è fondamentale, dunque è opportuno, soprattutto per i pazienti più fragili e a difesa di questi ultimi, continuare a indossare la mascherina al chiuso, igienizzarsi spesso le mani ed evitare i contatti troppo ravvicinati".

Qual è la situazione sui contagi e sui ricoveri in provincia di Modena?

"Nell’ultima settimana si è registrato un aumento del numero di nuovi casi e della percentuale di positività, a fronte di un numero di persone esaminate stabile. Per quanto riguarda i ricoveri è bene sottolineare che, pur a fronte di un elevato numero di contagi, la curva si è mantenuta su livelli sensibilmente più bassi rispetto alle ondate precedenti e questo è chiaramente una dimostrazione dell’efficacia della vaccinazione anti-Covid".

Qual è la situazione all’interno delle scuole?

"Le scuole sono sempre state situazioni ben presidiate. Le nuove positività fra i ragazzi, come anche in passato, rispecchiano l’andamento della circolazione del virus propria del contesto extrascolastico in cui sono inseriti i ragazzi".

E invece nelle case di riposo?

"In questo periodo fortunatamente, anche grazie all’efficace campagna vaccinale nei confronti di ospiti e operatori, le conseguenze cliniche delle infezioni che si possono registrare risultano di entità e portata assolutamente inferiori rispetto al passato. Si assiste ancora alla comparsa di pochi e limitati focolai, ma la necessità delle attuali risposte organizzative sono ben lontane dalle misure estremamente restrittive e prudenziali che hanno caratterizzato il passato".

Nonostante sia arrivata ormai la bella stagione, il numero dei contagi è ancora alto. Cosa si aspetta per l’estate?

"Il numero di contagi è elevato anche perché, rispetto alle prime ondate, è stata potenziata la capacità relativa ai tamponi. Detto ciò, ritengo plausibile ipotizzare un calo della curva nei mesi estivi, anche se, come già ribadito, le previsioni con questo virus lasciano il tempo che trovano. L’unica certezza è ancora una volta la necessità di proseguire nell’adozione di comportamenti corretti per proteggere noi stessi e chi ci circonda".