Nuovo decreto covid 5 gennaio: obbligo vaccino over 50, Green pass per negozi. Cosa cambia

Un giorno decisivo per la lotta alla pandemia, con le nuove misure di contrasto introdotte dal consiglio dei ministri: su tutte l'obbligo vaccinale per over 50, poi il Green Pass per andare nei negozi, in banca o dal parrucchiere, nuove regole per rientro a scuola e quarantena. Cosa cambia per Emilia Romagna, Marche e Veneto

Bologna, 5 gennaio 2022 - Obbligo vaccinale per gli over 50, green pass necessario anche per i negozi, in banca, dal parrucchiere (ed estetista), e la possibilità per tutte le imprese di sostituire i lavoratori sospesi. Sono le principali misure contenute nel decreto approvato all'unanimità dal Consiglio dei Ministri poco prima delle 21 di oggi 5 gennaio 2022, per la lotta alla pandemia. Dopo una lunga giornata di lavori. 

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L'atteso CdM iniziato alle 17,30 è terminato in serata, ha introdotto l'obbligo di super green pass per over 50 al lavoro. E soprattutto l'obbligo vaccinale per over 50 disoccupati. E poi c'è il nodo scuola, con le regole per il rientro in classe e per le quarantene, differenziate a seconda delle varie classi d'età. 

Super Green pass, cosa cambia con il nuovo decreto covid di gennaio (foto Ansa)
Super Green pass, cosa cambia con il nuovo decreto covid di gennaio (foto Ansa)

Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l'obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l'esenzione solo per chi ha un certificato medico. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. La bozza del decreto non prevede però sanzioni e dunque bisognerà capire come si farà ad imporre l'obbligo.

L'ok al decreto nel giorno dei contagi record

La cabina di regia che ha preceduto il Cdm è stata presieduta dal premier Mario Draghicon i ministri Bianchi e Speranza in prima fila e con il generale per l'emergenza Figliuolo, per raggiungere un punto anche sulla scuola, mentre le Regioni hanno preparato una loro bozza da sottoporre al Governo.

Il bollettino covid di oggi in Italia (come nel resto d'Europa e del mondo) ha fatto registrare una ulteriore netta impennata di contagi e vittime e si corre ai ripari. Il numero di positivi sfiora i 190mila, è il più alto raggiunto dall'inizio dell'epidemia.

Mentre il dato di 259 morti (di ieri, oggi sono 231) è il maggiore dallo scorso 30 aprile. In Emilia Romagna, secondo i dati Agenas, le terapie intensive sono già al 15% e sale la pressione negli ospedali. Nuovo record di contagi in Veneto, atteso dopo le feste, sono 269 più di ieri: 16871, a fronte di 24 persone che hanno perso la vita per il Covid. Nuovo picco di casi anche nelle Marche in 24ore: sono 2.147 e l'incidenza su 100mila abitanti si avvicina a 700 (697,87); record anche di tamponi/test (oltre 25mila).

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Nuovo decreto: ok dopo duro braccio di ferro tra i partiti

Ci è voluto un duro confronto e una lunga discussione, prima in cabina di regia poi in Consiglio dei ministri. Pd, Leu, Iv, Fi chiedono l'obbligo di vaccino per tutti, la Lega si oppone e minaccia di non votare il decreto, mentre con le Regioni va in scena l'ennesimo scontro sulla scuola. Mario Draghi media su alcune delle misure ma sull'obbligo di vaccino sceglie una linea non dettata, sottolineano a Palazzo Chigi, dall'esigenza di trovare un "compromesso politico": bisogna raffreddare la curva dei contagi e ridurre le ospedalizzazioni, perciò il premier mette sul tavolo la proposta di obbligo di vaccino per tutti i residenti in Italia, anche stranieri, che abbiano più di 50 anni. Il via libera è unanime, i mal di pancia restano.

​Nuovo decreto covid 5 gennaio 2022: cosa prevede

​Vaccino obbligatorio over 50 

Per tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l'obbligo vaccinale anti Covid si applica a tutti i residenti in Italia, anche cittadini europei e stranieri, che "abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età". Lo si legge nella bozza di decreto Covid approvata in Cdm. L'obbligo vale "fino al 15 giugno". Sono esentati i casi di "accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore".

Le regioni, Bonaccini: "Giusto obbligo vaccinale over 50"

L’assist più gradito al premier è arrivato dalle Regioni. Alcuni presidenti, su tutti l’emiliano Stefano Bonaccini, premevano sull’obbligo del super Green pass o a tutti i lavoratori. "È una misura che dà un segnale di stretta. Mi pare che la scelta del Governo sia giusta". Così, il presidente dell'Emilia Romagna commenta l'obbligo di vaccino per chi ha più di 50 anni. "Da settimane - aggiunge - chiedevo l'obbligo vaccinale o il Super green pass sul lavoro o contestualmente tutti insieme. Forse - chiosa - si poteva semplificare con il Super green pass sul luogo di lavoro".

Super Green pass over 50 al lavoro

Estensione del green pass rafforzato, in possesso di vaccinati e guariti, sul posto di lavoro per gli over 50. Provvedimento valido dal 15 febbraio. Una misura che vale sia per il settore privato che pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati. La norma non si applica invece per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo. Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il super pass sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, "con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari", ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque "altro compenso o emolumento comunque denominato".

Green pass anche per banca, parrucchiere ed estetista

Per l'accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici basterà il Green pass base, quello che si ottiene anche con il tampone, oltre che per vaccino o guarigione. È il compromesso che è stato raggiunto in Consiglio dei ministri dopo l'opposizione della Lega all'introduzione del Super Green pass, riservato solo a vaccinati o guariti. La bozza del decreto prevedeva l'accesso a questi servizi con il Super pass ma si è raggiunto l'accordo per modificarla e consentire l'accesso anche con i tamponi.

Le imprese possono sostituire i lavoratori sospesi

Le imprese potranno però sostituire chi non ha il pass rafforzato. In questo caso sono previste sanzioni: chi entra in un luogo di lavoro e non ha il super pass incorre in una sanzione erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro.

Smart working

Tornerà anche l'uso massiccio dello smart working: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.

Obbligo vaccinale a chi lavora nelle università

Il Consiglio dei ministri ha deliberato l'estensione dell'obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass.

Rientro a scuola e quarantena

Per il rientro a scuola ci sono regole differenziate tra le varie classi d'età. Basta un contagio per la quarantena alle materne, ne servono due alle elementari e tre per gli studenti dai 12 anni in su. La differenziazione per età si basa sulla differente copertura vaccinale e sull’uso di mascherine. La Dad non scatta immediatamente per nessuno, ma solo se c’è più di un caso (più di due alle superiori) in classe. Solo con 4 casi tutta la classe è a casa. Un punto, quest'ultimo, che ha visto salire la tensione nell'incontro tra governo e Regioni, con i governatori che volevano la didattica a distanza alle superiori a partire da 3 casi. Critico anche il presidente dell'associazione dei presidi Antonello Giannelli secondo il quale la decisione di distinguere tra vaccinati e non vaccinati "è una misura discriminatoria". Le regioni incassano però dal governo la promessa che il Cts si occuperà di un'altra loro richiesta, lo stop dei tamponi ai negativi asintomatici che stanno mandando in crisi il sistema e "sottraggono risorse umane per le vaccinazioni e l'attività ordinaria". I tamponi di controllo possono essere sia molecolari che antigenici, o rapidi.

Scuola infanzia (3-6 anni)

Alla scuola dell’infanzia (3-6 anni), dove non è prevista copertura vaccinale né si usano le mascherine, le regole per la quarantena in caso di presenza di un positivo in classe restano rigide: la scuola deve comunicare la presenza di un contagiato tra i bambini o tra il personale alla Asl che formalmente invierà il provvedimento di quarantena alle famiglie o alla scuola stessa. La quarantena prevista è di sette giorni, con tampone molecolare o antigenico per il rientro in presenza. Il personale scolastico anche nelle materne è interamente vaccinato e, secondo quanto previsto dall’ultimo provvedimento del governo, è munito di mascherine Ffp2 e altri dispositivi di protezione aggiuntiva.

Scuole elementari e prima media

Per i bambini dai 6 agli 11 anni, fascia di età in cui la copertura vaccinale è ancora bassa, se c'è un caso covid la classe resta in presenza in autosorveglianza (con la raccomandazione di non frequentare altre attività pomeridiane prima di aver eseguito un test anche antigenico). Al secondo caso entro dieci giorni nella stessa classe scatta la quarantena per tutti i compagi: dieci giorni a casa in Dad. Per tornare a scuola è necessario un test antigenico o molecolare che deve essere effettuato tra il 5° e il 7° giorno. Le regioni raccomandano anche di mantenere rigido il controllo nelle mense scolastiche.

Studenti dalla seconda media alla 5 superiore (12-19 anni)

Per gli studenti dai 12 ai 19 anni, cioè per coloro che frequentano dalla seconda media alla quinta superiore, è previsto un protocollo un po’ meno rigido rispetto a quello dei più piccoli. La misura è giustificata dal fatto che quasi l’80 per cento degli studenti di questa fascia è vaccinato o sta concludendo il ciclo di vaccino.

Fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l`autosorveglianza e con l`uso, in aula, delle mascherine FFP2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l`autosorveglianza e l`utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.

Mascherine Ffp2

La bozza delle regioni contiene anche una parte dedicata alla promozione dell’uso delle mascherine Ffp2: vanno usate da parte degli studenti più grandi (sopra i 12 anni) che sono in autosorveglianza e più in generale in tutte le situazioni di rischio.

Aereazione aule

Torna anche nel testo delle regioni la proposta di promuovere l’installazione di strumenti di monitoraggio e filtraggio dell’aria nelle aule. E’ la misura che stanno adottando le scuole tedesche.

Nuovo decreto covid: la bozza in Pdf

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