Nuovo Dpcm di marzo, Draghi pronto a firmare: lockdown a Pasqua e coprifuoco anticipato

La stretta verrà varata dopo l'ultimo confronto con le Regioni. Piano vaccinale: definite le priorità. Zona rossa, arancione e gialla: le ipotesi

Il nuovo Dpcm Draghi dovrebbe prendere forma venerdì

Il nuovo Dpcm Draghi dovrebbe prendere forma venerdì

Bologna, 11 marzo 2021 – Quando prenderà forma il nuovo Dpcm? Venerdì 12 marzo, giorno in cui sarà reso noto il monitoraggio settimanale dell’Iss sui contagi. Lo stesso giorno, insomma, in cui arriveranno i nuovi colori delle Regioni, in un'Italia che vira sempre più verso il rosso. In zona rossa finiranno quasi certamente la Lombardia, l'Emilia-Romagna (oggi formalmente in arancione, ma già quasi tutta in rosso per decisione della Regione), le Marche (stesso discorso), probabilmente anche il Veneto ("siamo sul filo del rasoio", ha detto Zaia), il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia.

Aggiornamento Emilia Romagna verso la zona rossa totale - Bollettino Covid: i dati dell'11 marzo in Emilia Romagna - Vaccino Astrazeneca sospeso: stop al lotto ABV2856 anche in Emilia Romagna

Ed è proprio di nuove restrizioni generalizzate che si è parlato nella Cabina di Regìa e alla riunione ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Di certo le norme prodotte dal sistema che divide l'Italia in zona rossa, zona arancione, zona bianca e zona gialla subiranno una stretta.

Quanto al come, ci sono ancora delle divisioni. Sul tavolo, l'anticipo del coprifuoco e il lockdown nel weekend, oltre a divieti più stringenti per la settimana di Pasqua (un po' come avvenne a Natale). C'è però un punto sul quale Governo e Regioni non si mettono d'accordo: il passaggio automatico in zona rossa sopra ai 250 casi a settimana ogni 100mila abitanti. Un'ipotesi che era già stata ventilata settimane fa e contro la quale si era chierato Stefano Bonaccini: così si penalizzano le Regioni che fanno più tamponi, aveva spiegato.

Piano vaccini: basta ritardi

Nel giorno in cui arriva il via libera dell'Ema al siero di Johnson & Johnson per gli over 18, la Conferenza delle Regioni ha parlato del piano vaccini con il governo. "Il Governo ha annunciato l'arrivo in Italia da aprile di milioni di dosi. Noi siamo pronti. Ma arrivino davvero, perché non sono tollerabili altri ritardi e tagli alle forniture da parte delle multinazionali che hanno peraltro ricevuto risorse pubbliche per la ricerca", tuona il presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini. Le Regioni, da settimane, chiedono al Governo più chiarezza sulle dosi in arrivo, in modo da potere organizzare il piano vaccinale.

Piano vaccini: la lista delle priorità

E una lista di priorità chiara (e uniforme) sulle categorie da immunizzare. La ratio resta quella dell'età, terminati gli over 80 si scenderà verso i più giovani. Ma a questa scaletta veranno affiancate altre proprità come le persone "estremamente fragili" con malattie respiratorie e cardiache.

Nuovo Dpcm 

Domani dunque è fissato il vertice definitivo con le Regioni. Ma circola già scontento tra i governatori. "Per quel che dirà Draghi domani abbiamo già praticamente fatto la riunione - commenta piccato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a La7 - Sappiamo che chiuderemo a Pasqua, sappiamo delle zone rosse, francamente la discontinuità non la vedo: do il beneficio a Draghi che è arrivato da dieci giorni, ma per quanto sia capace, bravo e autorevole, dovrà prendere contezza del mondo che lo circonda". Toti è anche il vice di Bonaccini nella Conferenza delle Regioni.

L'ipotesi: coprifuoco esteso contro la movida

I sostenitori della linea dura chiedono l’anticipo del coprifuoco, che attualmente è in vigore dalle 5 alle 22 in tutta Italia, tranne che in Sardegna (nell’unica regione in zona bianca bisogna rientrare a casa entro le 23,30). Le ipotesi sono di anticipare la fine delle attività all’esterno alle 20 o addirittura alle 18. In questo modo si annullerebbero gli assembramenti da aperitivo fai da te.

Il piano: weekend blindati antiassembramento

Tra le ipotesi c’è anche quella di replicare le chiusure nei fine settimana. Sabato e domenica l’Italia diventerebbe tutta zona rossa. Sulla stretta nei weekend “stiamo ancora valutando, perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore”, spiega una fonte presente al tavolo di confronto. La decisione finale verrà presa tra domani e venerdì, quando sarà reso noto il monitoraggio settimanale dell’Iss sui contagi.

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Lockdown a Pasqua

Quasi scontata la stretta pasquale, con restrizioni raforzate per evitare le gite fuoi porta e i pranzi familiari. Sarà studiata sul modello natalizio che ha dato i risultati sperati.

Zona rossa sopra i 250 contagi ogni 100mila bitanti

Il governo sembra orientato a recepire l’indicazione del Cts sulla necessità di stabilire un automatismo e far passare immediatamente in zona rossa le regioni che superino i 250 contagi ogni 100mila abitanti. Come detto, è un'ipotesi che era già circolata settimane fa e contro la quale si era schierato con forza lo stesso Bonaccini, sostenendo che così si penalizzano le regioni 'virtuose' che processano più tamponi. Ma questa volta i tecnici sembrano particolarmente decisi. L'ultima parola, come sempre, spetta al presidente del consiglio.

Cinema e spostamenti

Potrebbe saltare la riapertura di cinema e teatri che era prevista per il 27 marzo. Inoltre, è possibile che scatti un giro di vite sulle seconde case, con limitazioni agli spostamenti.

Gli schieramenti

Pd, M5s e Leu si collocano su una linea rigorista, mentre Fi, Lega e Iv frenano su nuove misure nazionali generalizzate. Di qui la scelta di prendere tempo: si valuteranno i nuovi dati e ci si tornerà a confrontare con le Regioni.

Gli scienziati

Gli esperti continuano a chiedere di innalzare le misure: lo hanno fatto Brusaferro e Locatelli durante la Cabina di regìa a Palazzo Chigi e lo ripete l’Istituto superiore di Sanità nei risultati dello studio sulle varianti: “Servono misure severe”.

La proposta

Il Comitato tecnico scientifico suggerisce il rafforzamento delle restrizioni nelle zone gialle, perché è lì che vanno ridotti i contatti tra le persone per evitare il diffondersi del contagio e delle varianti.

Al Sud presidenti e sindaci anticipano la stretta

Favorevoli alle restrizioni il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e quello dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio De Caro, che anzi anticipano le mosse del governo. Il primo chiudendo con un’ordinanza valida fino al 21 marzo tutti i lungomare, le piazze e i parchi pubblici nella regione; il secondo decretando, il coprifuoco anticipato alle 19 vista l’incidenza schizzata a 323 casi ogni 100mila abitanti.

Sul fronte opposto il presidente della Regione Liguria e leader di 'Cambiamo!', Giovanni Toti, che a La 7 dice: “Dal Governo Draghi noi ci aspettavamo un cambiamento di rotta, se poi abbiamo i Dpcm come Conte, anticipati alla stampa quotidiana come succede da ieri per la Conferenza delle Regioni di oggi". 

“Per quel che dirà Draghi domani abbiamo già praticamente fatto la riunione - aggiunge - Sappiamo che chiuderemo a Pasqua, sappiamo delle zone rosse, francamente la discontinuità non la vedo: do il beneficio a Draghi che è arrivato da dieci giorni, ma per quanto sia capace, bravo e autorevole, dovrà prendere contezza del mondo che lo circonda”.

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