Nuovo Dpcm, Acquaroli critico. "Scelte non convincenti"

Il neo governatore: "Alcune categorie pagheranno e non si sa per quanto tempo. Era giusto limitare la chiusura dei ristoranti alle 23"

Il governatore Francesco Acquaroli

Il governatore Francesco Acquaroli

Ancona, 25 ottobre 2020 - Francesco Acquaroli, governatore della Regione da neanche un mese, commenta il Dpcm emanato dal governo Conte che si appresta a entrare in vigore da domani, ribattezzando alcune scelte come "non convincenti", soprattutto per quanto riguarda la chiusura anticipata per alcune attività e categorie e non per altre. "Le Regioni nel confronto con il governo hanno evidenziato quelle che potrebbero essere considerate delle scelte non convincenti, come ad esempio permettere ai ristoranti di restare aperti a pranzo, ma chiusi la sera - commenta Acquaroli -. Il virus però circola sia di giorno che di notte. Non si comprende perché alcune attività, come piscine e palestre, debbano essere chiuse anche se rispettano tutte le procedure stabilite per il contenimento del virus, mentre altre non sono state interessate dal decreto". "Credo che nel rispetto delle procedure, del distanziamento e della sanificazione dei luoghi tutte le attività che erano in grado di rispettarle, seppur in maniera prudente, dovevano continuare a lavorare", aggiunge ancora l'esponente di FdI. LEGGI ANCHE Nuovo Dpcm firmato da Conte (il PDF). Locali chiusi alle 18, aperti nei festivi - "Palestre e piscine condannate a morte" Se per Acquaroli "è giusto immaginare una serie di iniziative volte a rallentare la curva dei contagi", il governatore punta il dito contro alcune misure troppo restrittive: "Bloccare tutto è rischioso. Il danno enorme è alla salute, ma ci può essere un danno enorme anche a livello socioeconomico - aggiunge il governatore delle Marche -, che presuppone una tenuta sociale. Credo occorresse essere più aperti al confronto su questi aspetti. Queste scelte saranno pagate da queste categorie e non sappiamo per quanto tempo". "La chiusura alle 23 dei ristoranti  avrebbe comunque raffreddato la movida - conclude Acquaroli -, ma avrebbe consentito magari un lavoro più selezionato con le famiglie".