Nuovo Dpcm marzo 2021, venerdì si decide: Draghi valuta una stretta nel weekend

La Cabina di Regìa si è riunita a Palazzo Chigi: venerdì la decisione nel consiglio dei ministri. Le indicazioni del Cts sui divieti, Bonaccini: "Potrebbe essere sufficiente irrigidire le misure nel fine settimana"

Il premier Draghi e Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità

Il premier Draghi e Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità

Bologna, 10 marzo 2021 - Niente di fatto, per oggi, dalla Cabina di regia che sta studiando le nuove restrizioni per contenere i contagi da Coronavirus  della terza ondataIeri le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, oggi la valutazione del Governo Draghi: quel che è certo è che il Dpcm in vigore dal 6 marzo sarà modificato, ma la decisione su come agire verrà presa dopo l'analisi dei nuovi dati in arrivo venerdì, in un Consiglio dei ministri ad hoc.

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Intanto, domani alle 10, la Conferenza delle Regioni di cui Bonaccini è presidente si riunirà per parlare del piano vaccini che sarà poi nella Conferenza Unificata dalla ministra Maria Stella Gelmini alle 14,30 a cui parteciperà anche il ministro della Salute Roberto Speranza.

La Cabina di Regìa a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi, si è conclusa dopo un'ora e mezza circa di riunione. E' stata valutata la situazione epidemiologica del Covid, con il bollettino di oggi che segna 22.409 casi e 332 vittime. Sulla stretta nei weekend, che potrebbe essere estesa a tutta Italia, "stiamo ancora valutando, anche perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore", spiega una fonte presente al tavolo di confronto. 

Le valutazioni saranno poi portate all'attenzione delle Regioni per una condivisione, quindi non è ancora certo che la nuova stretta entri in vigore già da questo fine settimana, potrebbe slittare di qualche giorno. Oltre al premier Mario Draghi erano present al vertice i i capidelegazione di maggioranza, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell'Economia e delle finanze Daniele Franco, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il Segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto Antonio Funiciello, il presidente dell`Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

Le proposte del Cts

Il Cts propone nuovi divieti, già dal prossimo fine settimana: zone rosse più rigide, movimenti limitati anche in zona gialla, chiusure nei fine settimana come durante il periodo natalizio. Ed estensione della campagna di vaccinazione a più persone possibili e nei tempi più brevi, per garantire la possibilità di allentare le restrizioni e dare respiro agli ospedali.

Le restrizioni massime, per il Cts, dovrebbero scattare in automatico appena si supera la soglia dei 250 casi di Sars-CoV-2 su 100mila abitanti in 7 giorni: "La strada giusta resta il sistema a fasce e gradualità, ma tutte le regole, per ogni livello, vanno inasprite".

Bonaccini: "La stretta nei weekend può essere sufficiente"

Sulla stretta concorda anche il Governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, come anticipato ieri ("Lo avevevo detto: la zona arancione non basta per frenare le varianti") e come ribadito questa mattina in tv a Mattino Cinque. "Il Governo fa bene, su consiglio degli esperti e degli scienziati, a pensare a come dare una stretta robusta per qualche settimana. Perché c'è bisogno, quando si deciderà di riaprire, di non chiudere più". 

Colori regioni: chi rischia la zona rossa

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Bonaccini stamattina aveva anticipato "un confronto nelle prossime ore" col Governo, riferendo che "gran parte dei presidenti di Regione pensa che serva qualche misura restrittiva". 

Il contagio, ha ricordato "sta crescendo in quasi tutto il Paese, i numeri sono preoccupanti. C'è una diffusione complessiva, qualche misura estesa al Paese serve per arginare quest'ondata". 

Quanto alle misure, secondo il Governatore "può darsi che la stretta nei weekend possa essere sufficiente". Non crede che ci sarà un nuovo lockdown come quello dell'anno scorso perché "non sarebbero chiuse le industrie e i cantieri". 

Dal Comitato tecnico scientifico arriva l'indicazione di creare zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno. Bonaccini, sulla stessa linea, indica come ci voglia "una valutazione territorio per territorio: io ho deciso la scorsa settimana le zone rosse per Bologna e Modena perché i casi erano molto alti e ho voluto dare una stretta immediatamente, per arginare subito i contagi".