Obbligo mascherina Marche, Acquaroli firma l’ordinanza

Il presidente di Regione vuole la protezione totale anti assembramenti nei luoghi pubblici: al chiuso e all’aperto

La riunione con i vertici della sanità regionale del presidente Francesco Acquaroli

La riunione con i vertici della sanità regionale del presidente Francesco Acquaroli

Ancona, 4 ottobre 2020 - Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, eletto meno di due settimane fa, non ha ancora formato la sua squadra di governo, ma intanto piazza il primo provvedimento: mascherine obbligatorie anche all’aperto per tutte la giornata e sull’intero territorio marchigiano. Una decisione che farà discutere, ma che di fatto allarga lo spettro temporale di una misura già prevista, ossia l’obbligo della mascherina in caso di assembramenti dopo le 18. E’ stato sufficiente un confronto con i vertici della sanità regionale ieri mattina per convincersi ad allineare la misura a quella già adottata da altre regioni, Campania e Lazio su tutte. Un input ulteriore è sicuramente arrivato dal numero dei nuovi contagi da Coronavirus segnalati ieri dal Gores, ben 59, 28 dei quali nell’ascolano.

Leggi anche Obbligo di mascherina nelle Marche, prime multe ad Ancona Dall’ipotesi ventilata in mattinata alla firma in calce sull’ordinanza che dispone l’uso obbligatorio delle mascherine arrivata in serata: "È necessario esaminare i dati epidemiologici per capire quali provvedimenti prendere – ha detto Acquaroli per spiegare la decisione presa –. Insieme alle autorità sanitarie, abbiamo valutato l’opportunità di una ordinanza che, a partire dalle ore 00 del 4 ottobre (stanotte, ndr.), renderà obbligatoria la mascherina, durante l’intera giornata su tutto il territorio regionale oltre che come già previsto nei luoghi pubblici al chiuso, anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici, piazze, strade e così via, in caso di formazione di assembramenti anche di natura spontanea e o occasionali". L’obbligo rimane escluso per i bambini al di sotto dei 6 anni, per i portatori di patologie incompatibili con l’uso della mascherina e durante lo svolgimento di attività motoria e sportiva: "L’intento non è quello sanzionatorio, ma di una responsabilizzazione di tutti i cittadini. Ognuno di noi può contribuire alla prevenzione sulla quale dobbiamo continuare a tenere alta la guardia", ha concluso il presidente Acquaroli. Il punto, in effetti, non è tanto l’applicazione dell’ordinanza quanto trovare le forze necessarie per farla rispettare. Acquaroli, inoltre, ha confermato una novità pure sul fronte dei tamponi: "L’Asur si è dotata di tamponi rapidi – sottolinea il neo governatore – che potranno essere utilizzati già dai prossimi giorni per eventuali casi sospetti anche nelle scuole per accorciare i tempi di risposta. L’attenzione è molto alta sul settore scolastico: il 18 ottobre è stato fissato come termine entro cui valutare a livello nazionale e regionale le effettive conseguenze a seguito dell’inizio delle lezioni in classe".

L'ordinanza