Omicron 5, quante persone contagia chi è positivo

Il primario di malattie infettive a Cona Libanore sottolinea che, grazie alle mutazioni del virus, "ora è più resistente e contagioso"

Ferrara, 6 luglio 2022 - Il virus si indebolisce, perde colpi, e la prova è sotto gli occhi di tutti: le varianti. Questo, poco tempo fa, era il mantra ricorrente degli esperti, poi, invece, ci si è accorti che modificandosi, il Covid, nell’attuale versione Omicron 5, è diventato resistente al caldo e la sua contagiosità è aumentata. "Nonostante i virus, che si diffondono per via aerea, resistano a fatica con le alte temperature, questa variante sembra non risentirne – sottolinea il primario di malattie infettive di Cona Marco Libanore –. Certo, i casi gravi sono davvero sporadici e la positività per Omicron 5 è meno duratura di quella alle sottovarianti precedenti, anche dopo meno di una settimana ci si negativizza. Il problema, però, è un altro".

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Omicron 5, quante persone contagia un positivo
Omicron 5, quante persone contagia un positivo

 

Si spieghi...

"Chi ha sintomi, perlopiù lievi, preferisce non fare il tampone e continua a fare la stessa vita. Così va a infettare altre persone. I dati sulla contagiosità di Omicron 5 sono eclatanti".

Per esempio?

"Con il ceppo originale del Covid un positivo poteva contagiarne al massimo tre. Adesso con Omicron 5 uno può contagiarne tra i 20 e i 25. Dentro questi numeri generali, c’è anche il caso di un positivo che non contagia nessuno e di un altro, invece, che ne contagia 50. A questa situazione complessa, si aggiunge il fatto che molti non fanno il tampone e tracciarli è impossibile".

Marco Libanore, primario di malattie infettive a Cona, preoccupato per i contagi
Marco Libanore, primario di malattie infettive a Cona, preoccupato per i contagi

É un comportamento irresponsabile...

"Si pensa che con tre dosi, i rischi sono minori e i sintomi, d’altro canto, sono lievi. È chiaro che così un positivo può girare e contagiarne altri 20 o 25".

I ricoveri per polmonite restano inferiori. Quindi, la situazione è sotto controllo?

"È vero che questi casi sono, per ora, molto inferiori, ma c’è un altro aspetto da tenere in considerazione".

Quale?

"Prima avevamo i reparti Covid, ora si creeranno i reparti dei pazienti ’con Covid’. Mi riferisco ai soggetti a rischio come diabetici, cardiopatici o immunodepressi, e gli anziani che arrivano all’ospedale a causa di altre patologie e risultano positivi. A questo punto, vengono ricoverati creando reparti di pazienti ’con il Covid’. L’aumento delle ospedalizzazioni, del resto, farà crescere le probabilità che si accrescano altre criticità".

A quale altro rischio andiamo incontro?

"Con l’aumento dei ricoveri possono, ovviamente, presentarsi casi di chi ha la polmonite causata dal Covid. L’alta contagiosità di Omicron 5 apre scenari complessi".

Omicron 5 è in grado di ’bucare’ la protezione più delle altre varianti?

"I vaccini sono stati disegnati per le varianti precedenti per questo sono meno attivi contro Omicron 5. Inoltre va considerato il tempo che è trascorso dalle somministrazioni. Se mi sono vaccinato a gennaio oggi sono meno protetto di chi ha concluso il ciclo a marzo".

E la sua resistenza alle alte temperature?

"La variante attuale è sopravvissuta ed è mutata riuscendo a diffondersi anche con il caldo. Il virus, quindi, non mollerà per tutto l’estate".