Ordinanza Emilia Romagna: negozi chiusi la domenica per evitare la zona arancione. ll PDF

Esclusi solo bar, ristoranti, alimentari, farmacie, tabaccherie ed edicole. Durante il fine settimana chiusi i negozi dentro i centri commerciali e tutti i mega negozi sopra ai 250 metri quadrati. Nuovi limiti alle consumazioni: dalle 15 alle 18 permesse solo seduti ai tavoli. Stop allo sport nelle vie cittadine, sospesa l'educazione fisica a scuola. A Bologna chiusa anche la Piazzola. Bonaccini: "Necessario invertire la curva della pandemia"

Via Indipendenza affollata durante i T-Day a Bologna (foto Schicchi)

Via Indipendenza affollata durante i T-Day a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 12 novembre 2020 - Tutti (o quasi) i negozi chiusi la domenica e divieto di aperitivo: ecco la nuova ordinanza (videofirmata da Stefano Bonaccini contro il coronavirus valida da sabato 14 novembre e fino al 3 dicembre. E' la mossa del presidente per cercare di evitare che, domani, la Regione Emilia Romagna passi dal colore gialla a quello arancione per ordine del ministro Speranza. Le stesse restrizioni sono state adottate dalla Regione Veneto e dal Friuli Venezia Giulia.

La guida: cosa non si potrà più fare fino al 3 dicembreCoronavirus oggi, il bollettino covid 12 novembre. Dati in Emilia Romagna in tempo reale

Negozi chiusi la domenica in Emilia Romagna

Il punto principale è che nei giorni festivi è previsto lo stop stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato. Restano aperti la domenica farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole. Ancora, la domenica possono continuare a lavorare anche bar e ristoranti pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore. La vendita con consegna a domicilio è invece sempre consentita e viene “fortemente raccomandata”.

Negozi chiusi anche il sabato (prefestivi)

Nei giorni prefestivi e festivi (quindi durante tutto il fine settimana), poi, chiusi i negozi di media e grande superficie, compresi i complessi commerciali. Il discrimine, per qualsiasi genere di vendita, sono 250 metri quadrati nei Comuni con più di 10mila abitanti e quelli sopra i 150 nei Comuni più piccoli: chi li supera (centri commerciali, outlet, parchi commerciali, mega negozi come Ikea, Decatlon, ma anche show room di grandi dimensioni) devono restare chiusi. Al di sotto di questa soglia sono considerati 'negozi di vicinato' e dunque potranno restare aperti di sabato. Nelle aree centrali di Bologna, la zona 'T' attorno a piazza Maggiore che viene pedonalizzata nei fine settimana e dove sabato scorso c'era moltissima gente in giro per lo shopping, molti negozi, come le grandi catene di abbigliamento, sono sopra questo limite e quindi rimarranno chiusi. Così come per la domenica, il divieto non vale per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole.

Durante tutti i giorni della settimana, si entra nei negozi di generi alimentari una sola persona per nucleo familiare, a meno che non si accompagni disabili o ragazzini sotto ai 14 anni.

Bar, ristoranti e aperitivi

Dalle 15 alle 18, si potrà consumare nei bar e nei ristoranti solo se seduti al tavolo, fuori o dentro agli esercizi commerciali. Questo diveto, in particolare, è la 'norma anti spritz' che mira a stroncare gli ultimi resistenti dell'aperitrivo che avevano anticpato l'orario prima delle 18. Come prima, inoltre, vietata la consumazione su area pubblica o aperta al pubblico

Mascherina

Assembramenti o no, la mascherina diventa obbligatoria e va indossata appena si esce di casa. Unica eccezione bambino ai 6 anni, coloro che fanno sport e disabili. se ci si abbassa la maschertina per mangiare, bere  o fumare un a sigaretta, dovrà in ogni caso essere rispettata la distanza minima di un metro, salvo quanto disposto da protocolli o specifiche previsioni maggiormente restrittive.

Mercati

Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza).

A Bologna resterà chiusa anche la Piazzola - come specifica il Comune - gli unici a tenere i banchi aperti saranno soltanto i mercatini rionali.

Sport

Vietata l'arttività sportiva nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate come i lungomare. Resta invece concessa nei parchi pubblici, nelle zone verdi della città e nelle zone rurali. Ma sempre rispettando la distanza interpersonale di due metri.

Scuola e formazione

Alle elementari e alle medie sono sospesi l'educazione fisica, lezioni di canto e lezioni di musica con strumenti a fiato, perchè considerati a rischio elevanto. L’ordinanza prevede poi che al di là dell’attività di formazione già normata dal Dpcm, tutte le restanti dovranno essere svolte a distanza (esempio: corsi di lingua, di teatro, fotografia, ecc.).

Spostamenti, nessun divieto

Scongiurato invece il divieto di spostamento tra comuni o tra province che è rimasto a lungo sul tavolo di Bonaccini, Zaia e Fedriga. Sì perché la nuova ordinanza è stata emessa anche dalle Regioni Veneto Fiuli Venezia-Giulia. L'ordinanza prevede un secco stop agli assembramenti 'da struscio' soprattutto nel fine settimana e un fermo ai mercati.

Il tentativo, dunque, è anticipare alcune restrizioni previste per le regioni arancioni ed evitare che il Governo cambi il colore dell'Emilia-Romagna domani, quando verranno analizzati i dati aggiornati del monitoraggio. In quel caso, per esempio, bari e ristoranti chiuderebbero tutto il giorno e non soltanto dalle 18.

Bonaccini

“Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti: frenare il contagio e invertire la curva della pandemia - afferma il presidente Bonaccini -. E’ la priorità. E possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico. Servono unità e condivisione, recuperando lo spirito comune che aveva caratterizzato la prima fase dell’emergenza sanitaria, per tutelare la salute delle persone, fare in modo che le strutture sanitarie possano garantire servizi di assistenza e cura, non penalizzare in maniera indiscriminata il lavoro, le attività economiche e la scuola. Per questo, asssieme ai presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, Zaia e Fedriga, due regioni vicine e in fascia gialla come la nostra, abbiamo concordato ordinanze regionali con misure ulteriormente restrittive, per evitare gli assembramenti, situazioni a rischio che non ci possiamo assolutamente permettere, per non favorire la diffusione del contagio. Ogni misura presa, a livello nazionale e regionale, è a tutela della collettività, non ci sono pagelle o colori punitivi o premiali - chiude Bonaccini -, ma solo lo sforzo del Paese di gestire la crisi ed uscirne definitivamente quando sarà disponibile il vaccino chiesto al Governo".

Il testo scaricabile dell'ordinanza