Ordinanza Regione Marche: chiusa la provincia di Ancona

Dalle 8 di mercoledì 17 alle 24 di sabato 20 non si potrà entrare e uscire dalla provincia a meno di comprovate esigenze. Bar e ristoranti restano regolarmente aperti. L'ira del Pd: "E' una sota di lazzaretto dove tutto può essere fatto"

La provincia di Ancona chiusa per ordinanza della regione

La provincia di Ancona chiusa per ordinanza della regione

Ancona, 16 febbrtaio 2021 - Dopo giorni di dialoghi, riflessioni, valutazioni, il presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli chiude tutta la provincia di Ancona in entrata ed uscita, visto il dilagare della cosiddetta variante inglese. "Da domani mattina alle ore 8 fino alle ore 24 di sabato, sono limitati gli spostamenti da e per la provincia di Ancona, salvi spostamenti per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute, di studio e per il rientro nella propria residenza, domicilio o abitazione, o per seguire la didattica in presenza al 50%. Per spostarsi sarà necessaria l’autocertificazione".

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All'interno della provincia, non sono previste modifiche di orari o di chiusura per gli esercizi commerciali: bar e ristoranti resteranno quindi regolarmente aperti, secondo le regole - al momento - della zona gialla: quindi chiusura alle 18, con asporto e delivery possibili anche più tardi. Questo perchè tra i comuni all'interno della provincia e della zona chiusa, restano invigore le regole da zona gialla. 

Il post di Francesco Acquaroli
Il post di Francesco Acquaroli

Lo annuncia il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli dopo il sensibile aumento di contagi nella provincia in controtendenza con il resto del territorio regionale. La decisione è arrivata "dopo il confronto con l’Istituto Superiore di Sanità e d’accordo con il Ministero della Salute". Acquaroli parla di "un provvedimento precauzionale necessario per mitigare i flussi dei cittadini e monitorare l’andamento del contagio, soprattutto in riferimento alla variante inglese, sul territorio anconetano e nel resto della nostra regione. La situazione epidemiologica - conclude il presidente - è sotto costante monitoraggio".

Polemico il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani non nasconde la delusione dopo la riunione tecnica delle 13 con il governatore: "Mi dispiace che non sia stata accolta la mia richiesta di effettuare un ulteriore monitoraggio ai plessi scolastici dove si è rilevata la variante inglese. Sono certo che avrebbe contribuito ad avere un quadro più chiaro della situazione del contagio".

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D’altra parte negli ultimi due giorni i dati del contagio sono migliorati. Sono infatti 277 i positivi al covid rilevati nelle ultime 24 ore nelle Marche: la provincia più colpita è ancora quella di Ancona con 87 casi, seguita da Pesaro Urbino con 65, Macerata con 58, Ascoli Piceno con 29, Fermo con 18 e 20 di fuori regione.

Il presidente si è presentato all’incontro con i sindaci sottolineando che "la situazione è migliorata". Con un Rt sotto 1 le Marche hanno strappato un’altra settimana in giallo. Ma l’allarme delle varianti era stato appena rilanciato dall’Istituto Superiore di Sanità e Acquaroli non poteva più dire no ai suoi dirigenti sanitari.

Il resto dei marchigiani potrà regolarmnete attraversare il territorio della provincia di Ancona, evitando tappe. Mentre potranno entrare e uscire solo coloro che hanno motivazioni di lavoro, salute o di emergenza con autocerificazione firmata. Massima attenzione alle multe.

Ordinanza Regione Marche: il pdf

L'ira del Pd

"Questo atto adottato dall'oggi al domani - tuona la consigliera regionale del Pd Anna Casini - trasforma la provincia di Ancona in una sorta di lazzaretto dove tutto può essere fatto senza restrizioni a patto che non si 'sconfini'. Questa condizione unica in Italia e nel mondo dura per soli 4 giorni (chissà su quali basi scientifiche e soprattutto con quale obiettivo). Chiedo anche a voi: cosa si pensa di risolvere con una decisione del genere?". Secondo l'esponente dem quella di Acquaroli è "decisione non-decisione" che "dimostra infatti ancora una volta enorme improvvisazione: pensare di perimetrare una Provincia come una grande zona gialla con i contorni rossi crea solamente incomprensioni e dubbi a cittadini, ristoratori, negozianti e a tutti gli operatori sociali ed economici."