Orsa JJ4 catturata, il biologo: “Ucciderla non ha senso, i boschi hanno regole"

Runner ucciso in Trentino, il documentarista Giaccaglia: "Occorre insegnare come comportarsi, sopprimerla sarebbe inutile. È solo un escamotage per fare vedere che qualcosa le istituzioni fanno"

Ancona, 26 aprile 2023 – “L’orsa assassina esiste solo nei film di Steven Spielberg, così come la vendetta o il riscatto è una reazione grottesca e brutale... da film. Roba da Medioevo e assolutamente inutile ai fini della prevenzione e della sicurezza". A parlare è il noto biologo e documentarista chiaravallese Michel Giaccaglia che ha una lunga esperienza a contatto con gli orsi e non solo. Il tema è quello che fatto indignare e discutere tanti: la cattura in Trentino di JJ4, l’orsa responsabile della morte di Andrea Papi. Michel Giaccaglia ha avvicinato anche a 50 metri cuccioli di grizzly immortalandoli. Le sue foto e video sono state pubblicate su National Geographic Usa, per alle Falde del Kilimangiaro (Rai 3) e Eden (La7).

Un orso del Canada fotografato dal biologo e documentarista Michel Giaccaglia
Un orso del Canada fotografato dal biologo e documentarista Michel Giaccaglia

Giaccaglia, sarebbe giusto sopprimere JJ4?

"No, sarebbe inutile. Per evitare che accadono queste tragedie perché questa è tale, fondamentale è la prevenzione. Come in tutte le cose in cui è coinvolta la sicurezza delle persone, ad esempio per la circolazione stradale è necessaria la patente. Ci sono delle persone che ti insegnano le regole per andare per strada ed evitare incidenti dannosi per te e gli altri. La stessa cosa dovrebbe essere per frequentare boschi e montagne. La prevenzione e quindi l’educazione e l’informazione spetta alle istituzioni. Quello che stanno facendo con la cattura eclatante dell’orsa e forse la sua e soppressione è solo un escamotage per fare vedere che qualcosa le istituzioni fanno. Ma l’eliminazione di quell’orsa non serve a nulla, altrimenti dovremmo eliminare tutti gli orsi. Ma anche tutti i potenziali pericoli e rimarremmo solo noi: è impensabile e irrealizzabile. Noi siamo arrivati sulla terra e ci siamo evoluti perché c’erano delle condizioni e se noi alteriamo queste ci daremmo la zappa sui piedi. Non avremmo più le condizioni ambientali che ci consentirebbero di vivere".

Però è stata aggredita ed è morta una persona...

"Si tratta di una tragedia di cui non è responsabile né la vittima, né l’orso ma le istituzioni. Mi unisco al cordoglio verso i familiari del ragazzo e invito a riflettere sul fatto che ci sono state aggressioni anche letali pure da parte dei cani. Non sono pochi i bambini feriti dai cani, forse dovremmo eliminarli? No, dovremmo educare i proprietari dei cani a non renderli aggressivi".

Ma cosa bisognerebbe fare secondo lei in caso di incontro con l’orso?

"Parlo per esperienza personale specie in Nord America ed Alaska, in Siberia dove gli orsi sono molto più di casa rispetto agli uomini. La prima cosa da non fare è correre e quel ragazzo lo stava facendo. L’orso non è un chihuahua, una sua sola zampata può essere letale. Se non si vuole incontrare gli orsi ma anche i lupi, è bene andare sempre in gruppo mai da soli e fare rumore anche con campanacci come fanno negli Stati Uniti dove c’è una maggiore informazione. Lupi e orsi, specie in Europa non considerano l’uomo una preda e non uccidono per fame ma aggrediscono se sorpresi, braccati, come il cinghiale. In caso di incontro a sorpresa, indietreggiare lentamente senza mai voltare le spalle e non muoversi a scatti e raggrupparsi in modo da sembrare più grandi".