Pale eoliche in mare, il presidente Legambiente: "Il pianeta ha bisogno di energia pulita"

FRattini: "Visibili dalla spiaggia possono essere un elemento di richiamo. Non perdiamo questa occasione"

Lorenzo Frattini

Lorenzo Frattini

Rimini, 13 dicembre 2020 - Lorenzo Frattini, presidente Legambiente regionale, economia turistica e sostenibilità ambientale sono posizioni inconciliabili?

"Abbiamo bisogno di energia pulita per sopravvivere, questa è una necessità. L’emergenza climatica è una realtà e bisogna agire in fretta. Ho visto prese di posizioni a priori contro questo progetto, bollando come il male l’eolico. Attenzione, questa è una tecnologia che ci serve per guardare al futuro. Parliamo di un impianto che non consuma territorio, non inquina".

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Ma le pale si vedranno bene dalla costa, come testimoniano i rendering.

"Sono venuto anch’io in Riviera da turista e penso che le persone ci arrivino per la capacità di innovare e l’ospitalità romagnola, non tanto per il fronte mare. Può essere una mia sensibilità estetica, ma non penso sia attraente. Abbonda il cemento".

Le pale non peggiorerebbero la situazione?

"Al contrario penso che sarebbe un elemento di richiamo, una possibilità per caratterizzarsi come destinazione turistica che non produce CO2. Altre destinazioni non potrebbero dire la medesima cosa. Penso che la riviera potrebbe sfruttare questa peculiarità centrata sull’innovazione e sulla tecnologia. Già oggi non è un luogo dove la natura è incontaminata".

Non basterebbe allontanare l’impianto dalla costa in modo che non sia visibile?

"Ci sono due considerazioni da fare. La prima è la capacità di intervenire sul progetto e sulle sue ricadute da parte degli stessi Comuni. Se si rimane ad una certa distanza dalla costa allora si potrebbe contrattare anche una parziale ricaduta dei benefici sul territorio. Se lo si allontana in mare i comuni non hanno più possibilità di intervenire. La seconda considerazione è relativa ai tempi. Se oggi bocciamo questo progetto tutto dovrà ripartire daccapo e perderemo tanto tempo. L’emergenza climatica non attenderà le nostre decisioni, peggiora di giorno in giorno. Rischiamo di perdere una occasione".

Cosa non le è piaciuto del dibattito che si è scatenato nel riminese.

"Parlare di ecomostro non è giusto. Si demonizza una tecnologia che anzi ci serve per sopravvivere. Non si possono usare così alla leggera le parole. Rendiamo la dimensione di ciò di cui parliamo. Se ci riferiamo alla riduzione di emissioni annue di CO2 l’impianto avrebbe gli effetti di oltre 150mila impianti fotovoltaici famigliari da 3 kW o la piantumazione di oltre 5 milioni di alberi. Non si può parlare di rispetto dell’ambiente dicendo no a progetti simili e volendo aumentare il traffico aereo in riviera. Serve coerenza".