Paura nei licei occupati Assalti nella notte con sassi e bottiglie Gli studenti si barricano

Bologna, raid in due istituti da parte di ragazzi incappucciati. Hanno tentato di sfondare le porte. Una preside: "Lo temevo".

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Paura nei licei occupati Assalti nella notte con sassi e bottiglie Gli studenti si barricano

di Federica Gieri Samoggia

e Federica Orlandi

Due assalti nella notte ad altrettanti licei occupati di Bologna, venerdì. Il primo: una decina di ragazzini fa irruzione nel cortile del Sabin, accanto alla stazione. Con i cappucci ben calati sulla testa, i giovani in pochi istanti scavalcano il cancello e si lanciano verso l’istituto. Scatta il fuggi fuggi: i liceali in cortile si barricano subito dentro la scuola, appena in tempo. Qualcuno rimedia un paio di calci negli stinchi, ma nulla di grave. A quel punto gli intrusi, sotto gli sguardi di alcuni amici rimasti fuori ad aspettarli, prendono a calci la porta, lanciando i sassi, cocci di bottiglie e uova. Ma le porte antisfondamento reggono e solo due vetri restano danneggiati: in uno è evidente il punto in cui un calcio l’ha colpito, con la ragnatela di crepe attorno. Nel giro di un minuto, comunque, c’è la ritirata. Il tutto a favore di telefonini degli occupanti, che riprendono la scena. Il primo blitz, stando alle ricostruzioni degli studenti, è avvenuto alle 22.30; un altro è stato circa un’ora dopo, e a quel punto è stata chiamata la polizia. Interviene la Digos, che ora sta vagliando i video.

Avvisato dell’accaduto, Daniele Ruscigno, delegato alla Scuola della Città metropolitana, ieri mattina ha mandato subito i suoi tecnici ad analizzare il danno. "Valuteremo se riparare o sostituire il vetro, ma lunedì (domani, ndr) il Sabin riapre", rassicura. La preside Rossella Fabbri intanto promette denuncia. "L’arrivo di notte degli esterni era ciò che più temevo per la sicurezza dei miei ragazzi – commenta –. Ma li avevo avvertiti: il Sabin è in una zona complessa, a ridosso della stazione. Occupare è illegale, se desiderano momenti di autonomia, possiamo ragionare insieme sulla forma". Tocca poi al Copernico. Mezzanotte e mezza: l’edificio principale è buio. Così i balordi, quasi di sicuro gli stessi del Sabin, si dirigono verso l’unica luce accesa, quella della palestra, dove in effetti si trovano tutti gli occupanti. Ancora una volta, prendono a calci la porta, che è blindata e non si sposta di un millimetro. Ancora una volta, se ne vanno con un nulla di fatto.

Una scena simile, racconteranno poi i ragazzi del Copernico, era avvenuta anche la sera prima. La preside Fernanda Vaccari, dopo una lunga trattativa, ieri ha infine ottenuto che l’occupazione fosse interrotta: domani almeno le quinte tornano in classe, martedì toccherà agli altri. Ora, la Digos è al lavoro per identificare i giovani intrusi. Dalle prime ipotesi si escluderebbe la matrice politica o di un collettivo organizzato.