Quattro pellegrini nella bufera, salvati alla Doganaccia

Sorpresi dal maltempo a Croce Arcana, sono stati accolti e rifoccilati dai gestori del rifugio

I pellegrini soccorsi

I pellegrini soccorsi

Fanano (Modena), 15 maggio 2019 - Sono stati sorpresi dalla bufera di neve e vento e si sono trovati in difficoltà: per fortuna hanno trovato riparo al rifugio della Bicocca alla Doganaccia, nei pressi del lago Scaffaiolo a confine col territorio modenese di Fanano.

E proprio da Fanano erano partita la tappa di domenica dei quattro pellegrini, tre donne e un uomo originari delle province di Vicenza, Verona e Milano. Partiti nei giorni scorsi da Padova, stavano percorrendo il sentiero della «Romea strata» che passa dall’Appennino al confine tra Emilia Romagna e Toscana. Domenica Maria Rosa Gaspari, Rosetta Marobin, Dionisia Vignaga e Mauro Luccherini, arrivati alla Croce Arcana, sono stati sorpresi dal maltempo, con neve e forti raffiche di vento.

«La mattina siamo partiti da Fanano –racconta il gruppo – ma arrivati alla Croce Arcana ci siamo trovati in mezzo alla tempesta. Da lì abbiamo notato due sentieri ma avevamo pochissima visibilità: abbiamo imboccato quello che ci ha portato alla Doganaccia, dove abbiamo fortunatamente trovato il rifugio aperto. I gestori ci hanno accolto con gentilezza, scaldati, rifocillati e ospitati per la notte. Non so cosa sarebbe successo, se avessimo dovuto proseguire il cammino in quelle condizioni. Il nostro percorso proseguirà fino a San Miniato e da lì imboccheremo la Via Francigena che ci porterà a Roma». ‘Siamo contenti di aver aiutato questo gruppo di camminatori –commentavano ieri Marco e Ronnie Ceccarelli della Doganaccia2000 che gestisce impianti e strutture del comprensorio a 1600 metri sopra il borgo di Cutigliano – siamo consci e orgogliosi del fatto che chi lavora in montagna e tiene aperte le strutture ricettive, anche e soprattutto in condizioni meteo sfavorevoli, svolge un’attività di presidio del territorio e di utilità per tutti coloro che frequentano i nostri Appennini. Il modo migliore di tenere sicura la montagna è viverci e lavorarci quotidianamente’. Congratulazioni sono giunte ieri ai gestori per il loro operato, garantito appunto anche in situazioni meteo stremamente avverse come in questi giorni.

g.p.