
In passato l'indagata aveva minacciato un'altra vittima di utilizzare l'acido nei confronti del figlio
Piacenza, 7 febbraio 2025 – Un film horror ambientato a Piacenza potrebbe avere la stessa trama. Telefonate continue, appostamenti, fotografie, minacce di morte, armi (anche acido) e la cosa più inquietante: un elenco di “nemici”. È agli arresti domiciliari la donna indagata per atti persecutori, possesso di oggetti atti ad offendere e calunnia, commessi ai danni di una giovane coppia piacentina, peraltro da poco genitori. Le indagini hanno accertato che la donna stalker, con a carico diversi precedenti penali per fatti simili, è gravemente indiziata di aver iniziato a perseguitare i giovani da ottobre 2024. Il motivo pare risalire a più di 20 anni, quando ebbe degli screzi con alcuni parenti dell'uomo.
Le fotografie e l’acido
Le vittime si trovavano a vivere un incubo, sentendosi costantemente seguiti da qualcuno che li osservava, e senza alcuna razionale spiegazione per quanto stava accadendo. Ricevevano infatti continue minacce, con l'invio di fotografie scattate nei pressi della loro abitazione.
Dopo la denuncia, la polizia ha perquisito la casa e la macchina della donna, trovando a bordo del veicolo della sia la sim con la quale commetteva gli atti persecutori, che materiale particolarmente allarmante: due martelli, un coltello, una scatola di fiammiferi, un accendino ed una confezione di prodotto disgorgante contenente acido chimico. Quest'ultimo prodotto destava particolare inquietudine, in quanto già in passato l'indagata aveva minacciato un'altra vittima di utilizzare l'acido nei confronti del figlio.
L’elenco dei nemici
Nell'abitazione della donna è stato rinvenuto un quaderno denominato "Elenco dei nemici" contenente, tra gli altri, le foto dell'uomo principale vittima delle persecuzioni, nonché una foto scattata al cortile interno della questura da un balcone limitrofo, struttura verso la quale la donna proverebbe astio per una precedente indagine per minacce aggravate (ed altrettanto immotivate) ai danni di altra persona, per la quale era stata da poco condannata in via definitiva.
Una volta venuta a conoscenza dell'indagine a suo carico, la donna ha proseguito con le condotte criminali, arrivando a presentare una denuncia calunniosa nei confronti della principale vittima degli atti persecutori, forse per provare a sviare le indagini.