Pillola anti Covid, Biagetti (Ausl Romagna): "Non sostituisce i vaccini"

Biagetti (Ausl): "A Rimini distribuiti 75 trattamenti: sono 8 compresse da somministrare per 5 giorni. Selezioneremo i pazienti più a rischio"

Il dottor Biagetti

Il dottor Biagetti

Rimini, 6 gennaio 2021 - Le prime somministrazioni cominceranno la prossima settimana. E’ Rimini la provincia romagnola che ha ricevuto dalla Regione il maggior numero di confezioni di Molnupiravir, il farmaco anti-Covid consegnato ufficialmente martedì in tutta Italia. Al Riminese sono stati destinati 75 trattamenti (su un totale di 175) contro i 50 di Ravenna e i 25 di Forlì e Cesena. Una ripartizione che è stata fatta tenendo conto dell’impatto della pandemia, ovvero del numero di casi in rapporto al numero degli abitanti. La conferma arriva da Carlo Biagetti (foto), direttore dell’unità di malattie infettive Ausl Romagna.

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Biagetti mette in guardia i pazienti sull’utilizzo corretto del farmaco. "Facciamo attenzione – avverte – a non pensare che il ricorso a questa soluzione possa costituire una alternativa rispetto alla vaccinazione, che rimane la strada maestra per combattere e sconfiggere il virus. Purtroppo la provincia di Rimini presenta uno dei quadri peggiori, a livello romagnolo, per quanto riguarda la diffusione del contagio, ed è questo il motivo che ha spinto la Regione a mettere in campo questa prima fornitura".

Dottor Biagetti, a chi è rivolto il farmaco? "A pazienti con forme di infezione lievi o moderate, i quali però presentano anche determinati fattori di rischio che potrebbe portare ad uno sviluppo critico della malattia. Ad esempio: obesità, malattie oncologiche, insufficienza renale, patologie dell’apparato cardiovascolare, diabete, situazioni di grave immunodeficienza". Come funziona il trattamento? "Il Molnupiravir è un antivirale che viene assunto per via orale. Quattro compresse da 200 mg da prendere due volte al giorno per un totale di cinque giorni. La somministrazione è suggerito entro un termine di cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi". Può essere acquistato in farmacia? "Non al momento. L’utilizzo è stato autorizzato in condizioni di emergenza con un apposito decreto del Ministero della Salute". Chi può prescriverlo? "I medici di famiglia e le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) possono selezionare i pazienti da candidare, mentre la valutazione dei diversi casi e la validazione finale spetta all’infettivologo. A quel punto si procede alla distribuzione passando per le farmacie ospedaliere. Ogni Ausl si doterà comunque di criteri interni per l’organizzazione. Una cosa è certa: almeno in una prima fase non avremo forniture sufficienti a coprire l’intero fabbisogno. Per questo procederemo selezionando i pazienti che hanno maggiori possibilità di sviluppare forme gravi di infezione". La vaccinazione resta la soluzione consigliata? "Certamente. Il Molnupiravir è un’arma in più per chi ha già contratto il virus e ha come obiettivo quello di ridurre il numero di ospedalizzazioni in un momento di forte sofferenza del sistema sanitario. Ma non rappresenta assolutamente un’alternativa al vaccino, che assicura un’efficacia senza dubbio maggiore ma anche un migliore rapporto rischi-benefici, e resta oggi la risorsa numero uno nella guerra al Covid".

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