Bologna, 9 aprile 2021 - Trentamila somministrazioni solo nella giornata di ieri. Un test superato per la macchina vaccinale dell’Emilia Romagna, pronta a salire a 45-50mila al giorno in presenza di forniture costanti e maggiori rispetto a quanto avvenuto finora. Una buona notizia in vista dell'ampliamento della platea: da lunedì 12 aprile, infatti, a campagna vaccinale viene estesa alle persone dai 70 ai 74 anni, quindi i nati dal 1947 al 1951. Ed entro i primi di maggio è previsto il completamento delle vaccinazioni delle persone con più di 80 anni, con il 73% di loro che a oggi ha già ricevuto la prima dose.
I dati del covid Il bollettino del 9 aprile
Le operazioni si svolgono attraverso una rete di 143 punti vaccinali in tutto il territorio regionale, oltre a uno delle Forze armate e altri 11 aziendali già attivabili.
Quante dosi sono state somministrate in Emilia Romagna
La visita del commissario per l'emergenza Covid, il generale Paolo Figliuolo, è stata anche l’occasione per fare il punto sull’andamento della campagna e sulla rete vaccinale.
Prosegue a pieno ritmo la somministrazione del vaccino, con la macchina organizzativa che solo nella giornata di ieri ha raggiunto le 30.675 fatte. Alle ore 15 di oggi sono state somministrate complessivamente 1.077.144 dosi; sul totale, 333.598 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Per quanto riguarda il rafforzamento del personale sono 829 le persone assegnate al Dipartimento di Prevenzione e Sanità pubblica che svolgono, in tutto o in parte, attività di vaccinazione: 213 medici, 470 infermieri, 146 assistenti sanitari. Inoltre, sono stati assunti 106 medici e infermieri e sono pronti a diventare operativi 199 medici in formazione specialistica, con incarichi di 12 ore di lavoro settimanali.
Il programma delle vaccinazioni
Il programma vaccinale regionale prosegue dunque secondo il calendario, le fasce d’età e di priorità indicate a livello nazionale: le vaccinazioni al personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati; gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, le persone dai 75 anni in su; i cittadini con patologie critiche e con gravi disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica) a prescindere dall’età, oltre al personale scolastico e le forze dell’ordine.
Sempre dalla Regione sono poi state fornite alle Aziende sanitarie alcune precisazioni sulla campagna vaccinale del personale scolastico, con la richiesta di garantire la vaccinazione anche a educatori di sostegno, tutor, conduttori di esperienze laboratoriali operanti nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, indipendentemente dalla natura giuridica pubblica o privata del datore di lavoro.
Come prenotare il vaccino Covid in Emilia Romagna
E' possibile fissare l’appuntamento utilizzando i consueti canali disponibili, dai Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, passando per tutti gli strumenti online a partire dal Fascicolo sanitario elettronico fino ad arrivare al telefono. Le vaccinazioni saranno effettuate nei 141 punti vaccinali già attivi da Piacenza a Rimini.
I numeri di telefono per prenotare il vaccino
Ausl Piacenza 800 651 941 (da lunedì a venerdì ore 8:00 – 18:00)
Ausl Parma 800 608 062 (da lunedì a venerdì ore 9:00 – 16:00, sabato ore 9:00 – 13:00)
Ausl Reggio Emilia 0522 338799 (da lunedì a sabato ore 7:45 – 18:00)
Ausl Modena 059 2025333 (da lunedì a venerdì ore 8:00 – 18:00, sabato ore 8:00 – 13:00)
Ausl Bologna 800 884 888 (da lunedì a venerdì ore 7:30 – 17:30, sabato ore 7:30 – 12:30)
Ausl Imola 800 040 606 (da lunedì a venerdì ore ore 8:30 – 17:30, sabato ore 8:30 – 12:30)
Ausl Ferrara 800 532 000 (da lunedì a venerdì ore 8:00 – 17:00, sabato ore 8:00 – 13:00)
Ausl della Romagna 800 002 255 (da lunedì a venerdì ore 7:30 – 19:00, sabato ore 7:30 – 13:30)
Vaccino Covid, gli estremamente vulnerabili chiamati dalle Ausl
A partire dalla settimana del 15 marzo le Aziende Usl contatteranno direttamente le persone che rientrano nella categoria degli “estremamente vulnerabili”, così definita a livello nazionale in relazione a determinate problematiche di salute, per informarle sulle modalità con le quali potranno accedere alla vaccinazione.
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