Razzismo nello sport, in Emilia si combatte così. 'Squalificati' i genitori

Nel Modenese si gioca a porte chiuse dopo le offese a un arbitro. A Bologna calciatori con un segno nero sulle guance

La squadra del Murri Calcio con un segno nero sul viso contro il razzismo (FotoSchicchi)

La squadra del Murri Calcio con un segno nero sul viso contro il razzismo (FotoSchicchi)

Bologna, 11 novembre 2019 – Un calcio al razzismo. Come? Sensibilizzando. In Emilia si fa così. La domenica di sport porta agli onori delle cronache due esempi che vengono dai campi di calcio. In provincia di Modena, ad esempio, gli Allievi del San Paolo hanno deciso di 'sfrattare' i genitori dalle tribune per una partita. Una giornata di squalifica, insomma. La decisione, condivisa dalla società con i giovani calciatori, è maturata dopo le offese razziste rivolte a un arbitro.

Invece, a Bologna, dove un bambino di 8 anni è stato preso di mira da un avversario, si è mobilitata la società del Murri calcio: tutti i tesserati, dai piccoli alla Terza Categoria, hanno giocato con un segno nero sulle guance.