Riapertura discoteche, Indino: "I locali sono pronti, ma alcuni non lo faranno più"

Indino (Silb); " Speriamo nel via libera dall’11, molti non faranno in tempo". Per Galli "serviranno almeno due settimane per far ripartire il Cocoricò"

Enrico Galli (a destra) durante una delle serate in pista all’Altromondo

Enrico Galli (a destra) durante una delle serate in pista all’Altromondo

Rimini, 7 febbraio 2022 - Le discoteche di nuovo in pista prima di San Valentino? Ci sperano i gestori, dopo l’ennesimo stop forzato deciso dal governo a Natale. I locali da ballo sono fermi da oltre un mese, ma "se i dati continueranno a essere positivi – ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – in poco tempo si potranno riaprire pure le discoteche. E non mi sento di escludere che alla fine della proroga dell’attuale decreto (che scade l’11 febbraio) si possa dare in automatico una risposta ai gestori dei locali da ballo". E’ quello che chiedono le associazioni di categoria, Silb (il sindacato dei i Confcommercio dei locali da ballo) in testa.

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"Cresce l’attesa, siamo in fibrillazione – conferma il presidente riminese e regionale Silb Gianni Indino – Molti si stanno organizzando per aprire l’11 febbraio, ma allo stesso tempo tanti altri non apriranno perché non hanno più fiducia nel governo". Indino ricorda che "ci era già stato detto che non avremmo chiuso a Capodanno e invece abbiamo chiuso a Natale". Troppe le "promesse non mantenute, le aspettative disattese". Ma "sono convinto che il governo stavolta farà la sua parte: è il momento di allontanare la paura che ci ha bloccato per due anni e riprenderci la nostra vita, socializzare. E chi meglio dei locali da ballo può aiutare a farlo?". Le discoteche sarebbero riservate solo a chi ha il super Green pass, e vincolate da una capienza ridotta (del 50%), con l’obbligo di mascherina ovunque tranne che in pista. "Le discoteche – conclude – saranno luoghi molto più sicuri, e si combatterà così l’abusivismo", come il rave party sventato a Modena. Lo scetticismo tra i gestori dei locali resta, ed Enrico Galli, titolare dell’Altromondo e del rinato Cocoricò, non fa giri di parole: "È tutto pronto per ripartire, ma io non mi fido più del governo. Non si riapre un’attività del genere così, dall’oggi al domani". "Per due anni – rincara Galli – ci hanno trattato come ciabatte. E i ristori fin qui sono stati inadeguati. Non hanno ancora annunciato che si riapre, hanno solo prolungato la chiusura. Non è giusto nei confronti della nostra categoria. Le nostre sono aziende, diamo lavoro a tante persone". Per questo "io sono pronto ma voglio certezze. Inutile annunciare per poi dover annullare, rimborsare i biglietti". Ecco perché "attendiamo la comunicazione ufficiale. Poi ci vorranno almeno 15 giorni per riaprire", spiega Galli. Il Cocoricò "ha già pronto il suo programma di artisti". Anche se "alcune regole vanno rivisto: l’obbligo della mascherina al bar è impraticabile".