Riaperture da metà di maggio 2021 anche nelle Marche "Credo anche prima"

Il presidente Francesco Acquaroli fa ben sperare : "Da noi ci sono le condizioni, ma decide il governo" L’assessore Mirco Carloni ha partecipato alla Conferenza Stato-Regioni: "Ecco le nostre proposte"

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli

Ancona, 16 aprile 2021 - Riaperture a metà maggio, Acquaroli fa sperare: "Credo anche prima". Parole che fanno ben sperare quelle di Francesco Acquaroli, presidente della Regione, a margine della conferenza stampa di presentazione di Roberto Mancini come testimonial delle Marche.

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"Tutto dipenderà da quello che sceglierà di fare il Governo, da noi ci sono condizioni epidemiologiche buone ma nelle terapie intensive abbiamo numeri importanti – ha spiegato Acquaroli – Abbiamo l’Rt inferiore a 1, tanti indicatori buoni, ma parlo di terapie intensive perché ne abbiamo oltre 100 occupate e in una regione come la nostra sono ancora tante. Bisogna riaprire nel rispetto delle procedure e dei protocolli che l’estate scorsa hanno consentito a tanti di lavorare. Ci dobbiamo però dare tutti una prospettiva – prosegue il governatore – è impensabile continuare a non averla nel lavoro, nella scuola e nella socialità".

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Intanto, le Regioni vogliono farsi sentire e lo fanno con una proposta ufficiale della Conferenza delle Regioni. Alla quale ha partecipato il vice presidente Mirco Carloni. "Si tratta di una proposta di riapertura legata ad alcune situazioni complesse – dice Mirco Carloni –, che possono essere affrontate con delle linee guida dettagliate". Si parla ovviamente di ristorazione a pranzo e cena con la massima celerità. E poi palestre e piscine da una parte; cinema e spettacoli dal vivo dall’altra. Il messaggio di partenza è che si vuole ripartire con i dati in regola e con la massima attenzione possibile. "Le attività economiche e ricreative devono riprendere a funzionare in maniera compatibile con la salute – aggiunge il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga –: dobbiamo partire dalle linee guida".

Il vice presidente delle Marche Mirco Carloni rilancia: "Il Comitato Tecnico Scientifico ci deve dire in che modo vanno affrontare le riaperture. In modo che ci sia una certezza su come si deve fare per avviarsi verso la normalità". E ancora: "Nella proposta si prevede ad esempio – dice il vice presidente delle Marche – un contenimento dei numeri soprattutto in scenari ad alto rischio in zone rosse per la riapertura della ristorazione. Ci deve essere insieme una strategia di screening e testing: misurare la temperatura corporea, fare l’elenco dei clienti, fare la giusta separazione dei tavolini. Utilizzare al massimo i posti all’aperto. Certo il Cts deve pronunciarsi e deve farlo velocemente".

Lo annuncia Fedriga: "Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del CTS che ci auguriamo arrivi il prima possibile – spiega – per permettere, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid, al Paese di imboccare la strada del ritorno alla normalità".

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