Rigopiano 4 anni dopo, i famigliari attendono giustizia

Era il 18 gennaio 2017 quando l’hotel a Farindola (Pescara) fu spazzato via. Morirono 29 persone, tra cui sei marchigiani: due maceratesi, due osimani e due ascolani

L'hotel Rigopiano nel 2017, pochi giorni dopo la tragedia (Ansa)

L'hotel Rigopiano nel 2017, pochi giorni dopo la tragedia (Ansa)

Rigopiano (Pesacara), 18 gennaio 2020 - Rigopiano, quattro anni dopo. Era il 18 gennaio 2017 quando l’hotel a Farindola (Pescara) fu spazzato via. Morirono 29 persone, tra cui due maceratesi, due ascolani e due osimani. 

Le vittime delle Marche

Sono due i maceratesi tra le vittime della tragedia: Emanuele Bonifazi, 31 anni, di Pioraco, receptionist dell’hotel, e Marco Tanda, 25 anni, di Castelraimondo, pilota d’aerei. Due gli ascolani, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini. Tra gli angeli scomparsi, in vacanza nell’albergo, ci sono anche Dino di Michelangelo, poliziotto in servizio al commissariato di Osimo, e Marina Serraiocco, commerciante a Osimo, ma originari di Chieti. Il loro figlioletto Samuel, nove anni, si salvò miracolosamente assieme agli altri bambini e oggi vive con i nonni e gli zii nel chietino. Da quel momento è iniziato il calvario per le famiglie che sopportando il dolore più grande stanno conducendo una battaglia nelle aule del tribunale che pesa. 

Il commissario alla ricostruzione Legnini

"Ci stringiamo nel dolore dei famigliari – scrive il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini –, che attendono verità e giustizia. Il ricordo dei morti innocenti di Rigopiano, come quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata, sia un ammonimento costante. Le istituzioni hanno il dovere di evitare che, per la responsabilità degli uomini, i fenomeni naturali si trasformino in tragedie".

La valanga che travolse l'hotel

Sono passati esattamente quattro anni dalla tragedia di Rigopiano. Il 18 gennaio 2017 una valanga staccatasi dalla montagna travolse il resort di Farindola, in provincia di Pescara, uccidendo 29 persone. Per giorni vigili del fuoco, soccorritori scavarono nella neve e lavorarono senza sosta cercando di raggiungere gli ospiti e i dipendenti dell'albergo rimasti intrappolati. Per molti di loro non ci fu nulla da fare.

Cerimonia ridotta a causa del Covid

A causa dell'emergenza sanitaria, quest'anno è stata organizzata una cerimonia sobria e in forma privata per commemorare le vittime: l'appuntamento è per oggi alle 15. Le celebrazioni prenderanno il via presso la fontana che si trova 300 metri prima dell'hotel; da lì partirà la fiaccolata dei familiari fino al totem del resort, un tempo ingresso della struttura, neppure sfiorato dalla valanga. Alle 15.30 sarà il momento dell'alzabandiera con il silenzio suonato dalla tromba. A seguire, la deposizione di fiori davanti all'obelisco e una preghiera per gli 'Angeli di Rigopiano'. Alle 16.15 la messa e alle 16.49, ora precisa in cui il 'mostro' di ghiaccio e detriti travolse l'hotel, un coro intonerà 'Signore delle cime' e si lasceranno volare in cielo 29 lanterne oppure 29 palloncini. Poi la lettura dei nomi dei '29 Angeli' e, se le condizioni meteorologiche lo consentiranno - l'Abruzzo in queste ore è interessato da una perturbazione con nevicate anche a bassa quota - ci sarà la deposizione di una rosa per ognuna delle 29 vittime nell'area in cui un tempo sorgeva il resort. Nonostante le celebrazioni limitate dall'emergenza sanitaria, non dovrebbe mancare la presenza delle istituzioni, a partire dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dal prefetto di Pescara, Giancarlo Di Vincenzo, e dal questore, Luigi Liguori. Il comitato Vittime di Rigopiano, tra l'altro, incontrerà il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per discutere della realizzazione dell'opera 'Giardino della memoria'.

Il processo

E a marzo riprenderà il processo. Sono una trentina gli iscritti sul registro degli indagati per reati che vanno dal disastro colposo all'omicidio plurimo colposo, dall'abuso edilizio all`omissione d`atti d`ufficio a reati ambientali.