Ristoranti aperti a cena: Bonaccini dice sì per le zone non a rischio

Il Governatore dell'Emilia-Romagna: "La proposta di Salvini è regionevole". E torna a chiedere la linea dura sulle dosi di vaccino: "Il Governo deve battere i pugni sul tavolo in sede Ue"

Ristoranti, sì di Bonaccini all'apertura a cena nelle zone con pochi rischi

Ristoranti, sì di Bonaccini all'apertura a cena nelle zone con pochi rischi

Bologna, 23 febbraio 2021 -  "La situazione è preoccupante perché la terza ondata in tutta Europa c'è, qui la stiamo sfiorando". Il Governatore dell'Emilia-Romagna e presidente .della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, torna a parlate in tv della pandemia da Coronavirus. Da un lato la tutela della salute, dall'altro l'economia in ginocchio ecco allora l'apertura del Presidente alla proposta di Matteo Salvini sui ristoranti aperti anche a cena, nelle zone a limitato rischio di contagi. "Dove le cose vanno in maniera migliore si può ragionare, con controlli più serrati, di dare ossigeno a qualche attività" , dice a 'L'aria che tira' su La7.

"L'Italia deve ripartire, no alle divisioni"

"Adesso dobbiamo aiutare il Paese, mettere da parte le divisioni. Arriverà il tempo in cui ci torneremo a dividere, ad esempio tra la Lega e il Pd. Ma oggi si deve insieme, con le proprie idee, fare di tutto per far ripartire il Paese e dare una mano a Draghi". Il programma del premier è, a detta di Bonaccini, "assolutamente covincente". "Mi chiedevano se ero imbarazzato della Lega - continua il Governatore -. Magari avrà più imbarazzo chi girava con maglietta 'no euro' e oggi sostiene un governo guidato dalla personalità che ha salvato l'euro, autorevolissima in Europa, europeista convinto". 

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"Vaccino, la nostra arma contro il Covid"

"Vaccinare più persone possibili", ma questo è il "tasto dolente", dice Bonaccini. Perché "bisogna recuperare tutte le dosi che le aziende produttrici ci hanno promesso, il Governo deve battere i pugni sul tavolo in sede di Unione europea".

Il Governatore fa il punto sul vaccino in Emilia-Romagna: "Oggi - aggiunge - per come siamo organizzati saremmo in grado di vaccinare oltre 40mila vaccini al giorno e un milione e 300mila al mese. Se ci fossero le dosi in tre mesi avremmo completato la vaccinazione di tutti gli emiliano romagnoli".

"Ci e' arrivata notizia, positiva, che a marzo arriva il 40% in più delle dosi di febbraio, bene, ma non basta. Bisogna recuperare tutte le dosi che le aziende produttrici ci hanno promesso". 

Covid in Emilia Romagna: il punto di Bonaccini

L'Emilia Romagna "non è mai andata in zona rossa, è stata arancione per poche settimane. Però è tornata a salire la curva dei contagi", osserva Bonaccini, che focalizza la sua attenzione sui contagi in provincia di Bologna: "Abbiamo un Comune dell'Appennino che ha chiuso le scuole con ordinanza del sindaco, altri del circondario imolese lo stanno valutando", ha aggiunto.

Per Bonaccini bisogna essere capaci di "intervenire rapidamente laddove aumentano i contagi. Stanno ricominciando ad aumentare i ricoveri anche se siamo ben sotto le soglie di allarme sia in terapia intensiva che nei reparti Covid. Comunque bisogna essere sempre pronti a fare tutto quello che serve, non siamo ancora usciti dalla pandemia".