Emilia Romagna: milioni per la sanità dal Pnrr ma sono alte le spese Covid

La Giunta approva il Piano Salute. Dal Pnrr alle aziende sanitarie locali andranno oltre 529 milioni, ma ci sono 500 milioni di spese extra per la pandemia. Bonaccini e Donini: "Con questi interventi più vicini ai cittadini"

Stefano Bonaccini in giunta

Stefano Bonaccini in giunta

Bologna, 22 febbraio - Il 22 febbraio del 2020, si verificava, in Emilia-Romagna, il primo caso di Covid, preso in carico a Piacenza. Esattamente due anni dopo, la Regione Emilia-Romagna presenta in Assemblea legislativa gli interventi approvati, ieri, in Giunta per il piano ‘Pnrr Salute’ che ha l’obiettivo – come spiegano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini – “di rendere la sanità più vicina ai cittadini e portarla nelle comunità locali, per intercettare da subito nuove fragilità e bisogni”.

Dal Pnrr oltre 529 milioni per la sanità in Emilia-Romagna

Alle aziende sanitarie locali andranno oltre 529 milioni di euro (di cui 431 di finanziamenti Pnrr e 98 previsti dal Piano nazionale complementare) che serviranno a finanziare centinaia di interventi su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini. La ‘Missione Salute’ del Pnrr porterà a realizzare 84 nuove Case della Comunità (124,6 milioni di euro), 45 Centrali operative territoriali (15,3 milioni) - con la funzione di coordinamento della presa in carico del paziente e di raccordo tra i professionisti coinvolti - e 27 Ospedali di comunità (68 milioni). E ancora, la sostituzione di 232 apparecchiature ad alto contenuto tecnologico ma con più di 5 anni (80,8 milioni), 20 interventi per la transizione digitale degli ospedali (98,6 milioni) e 14 per il miglioramento e l’adeguamento sismico delle strutture ospedaliere (43,4 milioni con fondi Pnrr e 98,6 con il Piano nazionale complementare-Pnc). “Una sanità sempre più territoriale e vicina alle persone, grazie alla telemedicina, nuove case di comunità, ospedali moderni e sicuri, infrastrutture tecnologiche e digitali all’avanguardia”, promette la Giunta Bonaccini.

Calendario certo per le opere: entro il 2026 completate

L’esecuzione delle opere avrà, questa volta, un calendario certo: entro il 2023 dovranno essere, infatti, completate tutte le gare per l’affidamento dei lavori, che andranno ultimati entro il 2026. “In Emilia-Romagna, grazie a un lavoro capillare fatto molto rapidamente insieme ai territori, siamo pronti a dare concreta attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza per la parte salute, una opportunità unica di crescita e rafforzamento del nostro servizio sanitario regionale”, sottolineano Bonaccini e Donini.

Il caso Petropulacos

L’Assemblea legislativa di oggi si è aperta con il question time che ha visto l’opposizione, con Daniele Marchetti (Lega) e Giancarlo Tagliaferri e Marco Lisei (FdI) chiedere conto all’assessore Donini dei dissidi interni al comparto sanità della Regione, dopo la sospensione della direttrice alla Cura della persona, salute e welfare, Lycia Petropulacos, e dei conti in affanno del settore.

Il titolare delle Politiche della Salute ha però scelto il silenzio sulla prima questione, spiegando che: “La Giunta non intende commentare le dichiarazioni a mezzo stampa” di Petropulacos, “in quanto sono parte di un procedimento disciplinare avviato 16 febbraio scorso su proposta del competente ufficio disciplinare e per il quale si attende una memoria e la difesa” della dirigente.

Bilancio della sanità in difficoltà per spese extra per Covid: 500 mln per il 2022

Riguardo il bilancio della sanità, in difficoltà a causa delle spese extra per il Covid, Donini ha spiegato che “per il 2022, l’ipotesi di costi extra per il Covid è di circa 500 milioni di euro" che - ha sottolineato - "chiediamo siano a carico dello Stato, perché, per il terzo anno consecutivo, non si può appoggiare il macigno delle spese Covid sulle Regioni. Siamo fiduciosi, combattenti e uniti alle altre Regioni" in questa battaglia, "nella convinzione che il Governo non voglia penalizzare in particolare le Regioni con la maggiore sanità pubblica come l'Emilia-Romagna" e con l'obiettivo "di poter chiudere in pareggio anche il bilancio del 2022".

Donini ha ricostruito le difficoltà dell’Emilia-Romagna, al pari delle altre Regioni, nel sostenere l’urto della pandemia e la campagna vaccinale in questi due anni . “Nel Bilancio 2020 – ha spiegato - la Regione ha usato risorse proprie per far quadrare i conti, abbiamo raschiato il barile. Nel settembre 2021 c'è stata l’individuazione di un primo problema di Bilancio: uffici competenti, Ausl e l'assessorato hanno operato perché venisse chiuso questo scostamento con risorse dell'Emilia-Romagna”.

“Oggi - ha proseguito - siamo a parlare di un disavanzo 2021, riassorbile con risorse della Regione e con ciò che trasferisce il governo" e  "un primo risultato è proprio l'equilibrio di bilancio per l'anno 2021, ormai consolidato dopo la conferma dei contributi statali garantiti alle Regioni per i maggiori costi Covid, oltre alle risorse proprie, nell'ambito di un bilancio regionale sano: un traguardo che testimonia il proficuo e condiviso lavoro svolto da tutte le Regioni nella Commissione Salute nazionale, coordinata dall'Emilia Romagna". "Questo non ci impedisce - ha messo, però, in chiaro l'assessore - di vedere i problemi di Bilancio per il 2022 ancora legati al tema Coronavirus: chiediamo che lo Stato faccia la sua parte e questo riguarda anche ciò che attiene i costi non Covid, legati all'aumento dell'energia e al rinnovo del contratto del personale dipendente”.

M5s: "Alzare la voce con il Governo"

La consigliera del M5s, Silvia Piccinini, ha evidenziato, sul tema dei fondi statali, la necessità che la "Regione abbandoni ogni timidezza e alzi la voce, chiedendo che il Governo faccia la propria parte, sulla scia di quanto fatto nel 2020 dall’esecutivo guidato dal presidente Giuseppe Conte all’inizio della pandemia" e ha presentato una risoluzione che sarà discussa oggi in Aula in cui chiede che lo Stato provveda, per il 2022, ad assicurare alle Regioni le risorse necessarie per la copertura delle spese sanitarie straordinarie legate all’emergenza Covid. "Si tratta di una richiesta urgente, fondamentale ed assolutamente necessaria se si vogliono evitare tagli alla sanità territoriale o il blocco dei contratti che riguardano il personale che, da due anni, si sta facendo carico di un peso enorme" ha scandito.

La ripartizione delle risorse del Pnrr sul territorio

Per l’attuazione degli investimenti del Pnrr, la Giunta ha provveduto ad assegnare sul territorio i 529 milioni attribuiti alla Regione Emilia-Romagna: all’Ausl di Piacenza sono destinati 23.364.417 euro; all'Ausl Parma, 26.088.063 euro; all'Ausl di Reggio Emilia, 55.492.023; all'Ausl di Modena, 45.556.177; all'Ausl di Bologna, 71.593.485; all'Ausl di Imola 13.106.305; all'Ausl Ferrara, 32.848.483 e, infine, all'Ausl Romagna,133.879 euro. Ulteriori fondi sono destinati alle Aziende Ospedaliero Universitarie e Irccs: all'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma 35.694.440 euro; all'Aou di Modena 27.449.256; all' Irccs Aou Bologna (Policlinico Sant’Orsola) 33.488.022; all' Aou Ferrara 9.640.702 e all'Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli 21.337.812 euro.