Sanitari no vax in Emilia Romagna e Marche: prime diffide

Entro pochi giorni dovranno presentare la prenotazione del vaccino o il certificato di esenzione. Oppure scatteranno i provvedimenti

Cosa cambia per i sanitari no-vax

Cosa cambia per i sanitari no-vax

Bologna 24 giugno 2021 - Dalle parole ai fatti. Dopo le prime segnalazioni avvenute nella giornata di lunedì 21 giugno, ora gli operatori sanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazione di Emilia Romagna e Marche rischiano pesanti conseguenze se non si sottoporanno entro il prossimo weekend alla vaccinazione o presenteranno un certificato di esenzione dall'obbligo vaccinale.

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Cosa cambia per i sanitari no-vax
Cosa cambia per i sanitari no-vax

Sanitari no-vax Emilia Romagna, circa 5mila i sanitari che dovranno vaccinarsi entro il weekend

Sarebbero circa 5mila gli operatori sanitari non vaccinati in Emilia-Romagna che entro tre giorni dalla da oggi (ossia entro il fine settimana) dovranno prenotare la vaccinazione o certificare l'esenzione dall'obbligo vaccinale. Per i cosiddetti sanitari no-vax - che in Emilia-Romagna sono in totale 14.390 - in caso di mancata prenotazione, si procederà al trasferimento ad altre mansioni che non comportino il rischio della diffusione del virus e in caso di rifiuto si procederà alla sospensione dal lavoro senza stipendio. Al momento non risultano sospensioni. Le strutture di sanità pubblica stanno comunque procedendo con ulteriori attivita' informative per chiarire eventuali dubbi da parte del personale sanitario restio a vaccinarsi. 

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Sanitari no-vax Marche, sono 1.181, entro martedì 29 giugno

Per quanto riguarda invece le Marche, è notizia oggi che i 1.181 operatori sanitari no-vax rischiano il demansionamento o la sospensione dal servizio. Entro cinque giorni, infatti, i sanitari che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione dovranno presentare la certificazione che attesta la somministrazione del vaccino oppure l'insussistenza dei presupposti per l'obbligo vaccinale o la richiesta di vaccinazione. In caso di mancata risposta, verrà inviata la richiesta di sottoporsi alla vaccinazione che, se non dovesse avere effetti, porterà l'Asur a informare l'ordine professionale di appartenenza e il datore di lavoro dell'operatore sanitario, ultimo atto perché possano scattare i provvedimenti di sospensione del diritto di svolgere prestazioni o mansioni "che implicano contatti interpersonali o che comportino, in qualsiasi forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-Cov-2". Dove sarà possibile, i sanitari no-vax avranno altre mansioni, altrimenti saranno sospesi dal lavoro senza stipendio. Nelle Marche, secondo dati diffusi dal Servizio sanitario, sono quasi 43mila i sanitari che hanno ricevuto entrambi le dosi del vaccino e quasi tremila sono in attesa del richiamo.

Sanitari no-vax, quanti sono in Italia?

Secondo quanto riferito lo scorso 21 giugno 2021 dalla struttura del Commissario all'emergenza Covid-19, sono oltre 45mila gli operatori sanitari, tra medici, infermieri, che ancora non si sono vaccinati contro il Covid e che sono, quindi, "in attesa di prima dose o dose unica" di vaccino. Rispetto al totale nazionale degli operatori sanitari (1,9 milioni) i no-vax sono dunque il 2,3% del totale di 1,9 milione. Per quanto rigaurda il confronto fra le regioni, l'Emilia-Romagna è al primo post per numero di sanitari non ancora vaccinati: sono 14.390, il 7,87% rispetto al personale medico in tutta la Regione. Peggio, ma solo in termini percentali, fanno solo il Friuli-Venezia Giulia (5.671 sanitari, ossia l'11,91% del totale) e la provincia autonoma di Trento (2.205, pari al 11,03%). Dopo due mesi dal decreto, che ha introdotto l'obbligo vaccinale anti-Covid per i professionisti della sanità, sono arrivate le prime sospensioni da parte delle Asl. In questo lasso di tempo gli Ordini professionali, gli ospedali e le Rsa hanno fornito e stanno ancora fornendo i nominativi di tutti i medici e gli infermieri delle diverse strutture sanitarie.