Sara Pedri corpo. "E’ in fondo a quel lago"

Continuano le ricerche della 32enne: un gommone fa il giro due volte a settimana, ma le acque del Santa Giustina (Trentino) ora sono profonde 50 metri

Sara Pedri: si cerca il corpo nel lago del Santa Giustina in Trentino

Sara Pedri: si cerca il corpo nel lago del Santa Giustina in Trentino

Forlì, 18 luglio 2021 - Una storia complessa, quella di Sara Pedri, che coinvolge numerosi livelli. Da un lato la vicenda personale e il dramma di una famiglia che da 4 mesi e mezzo non ha più sue notizie. Dall’altro, un vero terremoto amministrativo e politico che ha scosso la sanità trentina: è di venerdì la replica del primario Savero Tateo che, per bocca dei suoi legali, si dichiara estraneo ai fatti.

L'assessora di Trento: "Mi scuso con la famiglia di Sara Pedri"

Dimissioni, lettere anonime, veleni: il caso a Trento è un vero terremoto - Sara, la gioia in un selfie prima del crollo Da una parte, poi, c’è l’indagine interna all’ospedale: 110 persone ascoltate sul presunto mobbing all’interno del reparto di Ginecologia e ostetricia del Santa Chiara di Trento. Indagine che ha portato la commissione a trasferire il primario e la vice, Liliana Mereu, rispettivamente a Pergine e Rovereto a causa di una ormai conclamata incompatibilità ambientale tra i due professionisti e il resto della squadra. Ma c’è un’altra commissione, di cui si attendono a fine luglio i risultati: quella esterna, inviata dal ministro della salute Speranza, che ha voluto vedere chiaro in un vicenda dai contorni oscuri. Da una parte, dicevamo, accertamenti di natura amministratiava, professionale e politica: anche i dirigenti dell’azienda sanitaria e la giunta della provincia autonoma di Trento sono alle prese con non pochi grattacapi, tanto che questo lunedì è stato convocato un consiglio straordinario proprio sui temi della sanità trentina, che trae origine dal caso Sara Pedri. Infine, dall’altra parte, c’è il lavoro della magistratura che, al momento, ha aperto un fascicolo senza indagati, ma che sta continuando ad ascoltare persone e ad acquisire elementi. Un lavoro lungo e complesso che, secondo fonti investigative, dovrebbe produrre i primi risultati non prima di un paio di mesi.

Caso Pedri, il primario di Trento si difende: "Demonizzato ingiustamente" - Caso Pedri, la sorella: "Sara vittima di mobbing. L’hanno uccisa le parole sbagliate" Ma, se è vero che la vicenda di Sara ha scoperchiato un vaso di Pandora e messo in crisi un sistema pregresso, che affondava radici profonde, coinvolgendo numerosi professionisti – 62 dimissioni in 6 anni da quel reparto – resta il dramma di chi, familiari in primis, ancora attende il ritrovamento del corpo. Perché il lavoro svolto sinora dagli inquirenti lascia pochi dubbi e speranze su ciò che è accaduto a Sara il 4 marzo, quando alle 6.30 abbandona l’auto a Mostizzolo, vicino al ponte tristemente noto come ’ponte dei suicidi’. I cani molecolari hanno fiutato più volte le tracce della ragazza e le ricerche, interrotte poco dopo Pasqua, sono riprese ai primi di giugno.

"Al momento c’è un gommone che fa il giro del lago Santa Giustina due volte a settimana – spiega la sorella Emanuela – ma, a meno che la natura non faccia il suo corso portando a galla il corpo, il timore è che per riprendere le ricerche coi sommozzatori si debba attendere marzo-aprile, quando il livello del lago raggiunge i 25 metri circa, cioè il punto biù basso. Attualmente le acque, complice lo scioglimento delle nevi, sono profonde 50. Ma noi speriamo che le ricerche coi sommozzatori riprendano prima".