
Ottima performance dell’export delle aziende calzaturiere marchigiane nel primo semestre del 2023: più 13,2% in valore sul primo semestre 2022, tra calzature e componentistica (più 9,6% sui livelli pre-pandemia di gennaio-giugno 2019). Nella prima metà dell’anno, sono stati esportati beni per 711,3 milioni. Le prime cinque destinazioni dell’export, che coprono il 48% del totale, sono Germania (+1%), Francia (+22,4%), Usa (-8,6%) e Cina (-6,2%). Rimbalzo nei flussi verso Russia e Ucraina – più 47,9% rispetto ai livelli dell’anno scorso –, colpiti dallo scoppio della guerra. Le Marche sono la quarta regione italiana per export calzaturiero, con una quota del 10,6%. Dopo un primo trimestre chiuso con un più 20,3% su gennaio-marzo 2022, la seconda frazione ha registrato un più 5,2% tendenziale. È la fotografia scattata dal centro studi di Confindustria moda e presentata al Micam, il salone internazionale della calzatura a Milano. Nel primo semestre 2023, il numero di imprese attive ha registrato, secondo i dati Infocamere-Movimprese, un calo di 41 unità rispetto a dicembre, accompagnato da un saldo negativo di 218 addetti. Quanto alle ore di cassa integrazione autorizzate nella prima metà dell’anno per le imprese della filiera pelle, si registra un calo del 59% rispetto allo stesso periodo del 2022: autorizzate quasi 790mila ore, meno 34% anche rispetto alla situazione pre-pandemia del 2019. Per Giovanna Ceolini, presidente di Assocalzaturifici, "il rallentamento ampiamente previsto si è palesato nel secondo trimestre dell’anno". Cauti gli operatori per la seconda parte del 2023, con fatturato che si attende in calo.
E di tecnologia, moda e prospettive del settore hanno discusso, nello stand della Regione Marche al Micam, istituzioni e operatori, per promuovere l’innovazione come fattore competitivo sui mercati internazionali, nell’ambito del convegno "Digital fashion". "Viviamo momenti di grande trasformazione, che richiedono forti strategie per conferire alla nostra manifattura nuove competenze che consentano di accrescere innovazione tecnologica e digitalizzazione dei processi produttivi – le parole del governatore Acquaroli –. Come pure essenziali sono le strategie legate al credito, necessarie per la competitività". Acquaroli ha rimarcato il ruolo che sta giocando la Svem "per dare supporto al territorio, a distretti e imprese. L’obiettivo è di fare uscire la nostra regione dalla fase in transizione per agganciarla ai nuovi modelli di sviluppo". "Attraverso risorse europee e fondi Pnrr puntiamo ad ammodernare il modello Marche", ha spiegato l’assessore regionale alle attività produttive, Andrea Maria Antonini, che ha poi ricordato come la giunta regionale stia sostenendo "la crescita del segmento produttivo di moda e calzature e degli altri settori strategici con un programma denso di interventi, tra i quali il primo bando da 45 milioni della programmazione 2021-27 che riguarda la ricerca industriale, primo passo di un percorso che deve portare le nostre aziende a entrare nel mercato con prodotti innovati e altamente competitivi". Un altro bando di prossima pubblicazione, ha aggiunto l’assessore, "con una dotazione di 28 milioni, finanzierà progetti di innovazione e di diversificazione di prodotto o servizio realizzati dalle Pmi che operano negli ambiti della strategia di specializzazione, comprese quelle del sistema moda e persona".