Pesaro, scavi finiti in piazza del Popolo: ecco perché

Trovata acqua a due metri di profondità, gli archeologi: "Così è inutile proseguire". Fra un paio di giorni partono i lavori per la nuova pavimentazione

Scavi in piazza del Popolo a Pesaro (Toni)

Scavi in piazza del Popolo a Pesaro (Toni)

Pesaro 3 ottobre 2022 - Gli scavi in piazza del Popolo finiscono, per cui nel giro di 48 ore si chiude tutto. E non verranno realizzate nemmeno delle ‘finestre’ dove andare a sbirciare il passato della città. Anche perché gli archeologici della società Tecne che hanno lavorato nel corso degli ultimi dieci giorni facendo sondaggi, a circa due metri di profondità stanno trovando una cosa inaspettata: l’acqua "per cui è inutile proseguire", dicono.

Il foro romano resta un mistero, una piccola Atlantide sepolta dall’acqua. La città romana è circa un metro sotto agli scavi fino ad ora eseguiti. "Poi avevamo solo due settimane di tempo per scavare e verificare ed il tempo è scaduto", continuano i tecnici per cui nel giro di un paio di giorni l’area verrà ‘tombata’ ed ai posteri resterà solamente qualche foto e qualche ricordo.

Un po’ come quello che è accaduto con la domus romana di piazzale Matteotti, nell’area della ex stazione delle corriere, dove è tornata alla luce una abitazione patrizia romana, già nota dai tempi della fine della seconda guerra mondiale. Un reticolato di mura con al centro anche un mosaico, il cui rosone venne smontato e portato via. Uno dei tanti saccheggi del periodo della ricostruzione della città.

Comunque, in piazza del Popolo i ritrovamenti medievali che sono emersi trenta centimetri sotto l’attuale piano stradale e che tanta curiosità hanno attirato tra i pesaresi non saranno più visibili.

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Si fa sul lato di via Branca quello che è accaduto sul fronte opposto, sotto palazzo Baviera, dove nel corso della posa in opera delle tubazioni da parte di Marche Multiservizi, dove sono emersi i resti di un sepolcreto che secondo gli esperti è databile tra la fine dell’anno Mille e la fine del 1200.

Corpi di persone "ancora giovani alla luce della dentatura" ed anche di un ragazzino e di un bambino. Persone inumate dentro casse ed anche avvolte da un sudario. Ma il tempo ha sbriciolato tutto per cui sono venuti alla luce qualche chiodo e frammenti di tessuto.

I resti sono stati portati via e messi a disposizione degli esperti per avere una datazione precisa, dopodiché è arrivato il cemento che ha coperto tutto.

La stessa cosa avverrà tra domani e dopodomani sul fronte che dà verso via Branca dove sono mersi un pozzo e le mura di abitazioni risalenti al 1300. Si è poi tentato di andare in profondità, ma come detto, a circa due metri zampilla acqua, forse una "vena" sotterranea oppure il mare, per cui su questo viaggio a ritroso nel tempo è calata la parola fine.