Sciopero 10 dicembre 2021 a scuola: giorno da bollino rosso

Per la prima volta l'astensione riguarda tutto il personale scolastico, dai docenti ai tecnici-ammnistrativi, e anche i presidi. Solo la Cisl si è sfilata

Sciopero nella scuola il 10 dicembre

Sciopero nella scuola il 10 dicembre

Bologna, 9 dicembre 2021 - Sciopero generale della scuola il 10 dicembre contro la manovra finanziaria. L’astensione dal lavoro riguarda tutto il personale scolastico, dai docenti ai tecnici-ammnistrativi, è indetto da Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda. Fa eccezione, la Cisl Scuola che si è sfilata. Scioperano, per la prima volta insieme ai docenti, anche i presidi delle sigle Flc-Cgil, Uil scuola e Snals-Confsal che dicono basta.

Nello stesso giorno, sciopero della scuola proclamato i Cobas che assieme al comitato Priorità alla Scuola: a Bologna, per esempio, si danno appuntamento per le 9.30, nella piazza del Memoriale della Shoah.

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Insomma, una data da bollino rosso che, visto il malumore crescente, fa ipotizzare un’adesione molto alta con la probabilità di interi plessi chiusi.

La manovra, scrivono i sindacati "continua ad ignorare le gravi criticità della scuola pubblica. C’è l’esigenza di pretendere un profondo mutamento dei contenuti del disegno di legge in fase di esame da parte del Parlamento nella parte dedicata alla scuola che, tra le altre cose, è chiamato a reperire non solo le risorse finanziarie necessarie per consentire di rinnovare il contratto di categoria ormai scaduto, ma anche di adottare le altre misure per affrontare la grave emergenza epidemiologica in atto, dando continuità all’attività didattica in presenza, in sicurezza".

"Troppi  - proseguono - i nodi da sciogliere: dalla trattativa contrattuale da aprire con l’Aran alla revisione dell’ordinamento professionale del personale Ata (tecnico-amministrativo), passando per il decongestionamento delle classi sovraffollate, la proroga dei contratti di lavoro sull’organico Covid per tutto il personale scolastico, la definizione delle procedure in materia di reclutamento del personale per consentire la stabilizzazione dei precari, inclusi i Dsga facenti funzione (Direttore dei Servizi generali ammnistrativi).

Dal canto loro i presidi dicono basta perché, spiegano Flc-Cgil, Uil scuola e Snals-Confsal “il prolungarsi dell'emergenza pandemica ha determinato per i dirigenti scolastici un sovraccarico di responsabilità e lavoro che per rispondere alle esigenze del contact tracing non conosce tregue nemmeno nei giorni festivi e negli orari serali". Inoltre "dopo le buone intenzioni dichiarate dal Governo", nella legge di bilancio con "la maggiore disponibilità economica di sempre", nessuna delle richieste avanzate dai presidi "è stata presa in considerazione. E' arrivato il momento di dire basta e di pretendere risposte sulle questioni che da tempo rivendichiamo".