Sciopero 16 dicembre, la Cisl: "È politico"

Il segretario emiliano romagnolo Pieri: "I risultati ci sono". Cgil e Uil: "No, torna la Fornero"

Filippo Pieri, segretario Cisl Emilia Romagna

Filippo Pieri, segretario Cisl Emilia Romagna

Bologna, 16 dicembre 2021 - Oggi l’Italia si ferma: è la giornata dello sciopero nazionale convocato da Cgil e Uil contro la legge di Bilancio. Ma Cisl, inizialmente in accordo con gli altri sindacati, non ci sta. Anche in Emilia Romagna le tre associazioni sindacali hanno opinioni divergenti. "Lo sciopero è legittimo, ma noi non lo condividiamo perchè valutiamo positivamente le modifiche alla legge fatte dal governo dopo il confronto con i sindacati", afferma Filippo Pieri, segretario generale di Cisl Emilia Romagna. E continua: "Sono stati fatti significativi passi avanti, come sul fisco rispetto al quale il governo è arrivato a 8 miliardi, di cui 7 per dipendenti e pensionati (Irpef) e 1 per le aziende (Irap) dai 6 miliardi della formulazione iniziale della legge. E abbiamo ottenuto di destinare 1,5 miliardi per abbassare i contributi dei dipendenti fino a 35 mila euro di reddito".

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Anche sul tema pensioni Pieri si dice soddisfatto dopo la convocazione da parte del governo di un tavolo di confronto lunedì. "In quell’occasione chiederemo la possibilità per le persone di andare in pensione a 62 anni di età o dopo 41 anni di contributi". E per quanto riguarda i lavoratori in settori gravosi Pieri parla di un progresso: "Per quelli dell’edilizia è al vaglio un provvedimento che permetta loro di andare in pensione dopo 30 anni di contributi invece che 36". Queste conquiste, secondo Pieri, gettano ombre sulla convocazione dello sciopero da parte di Cgil e Uil: "Non lo comprendiamo – dice – la sensazione è che sia di valenza politica". La risposta dei due sindacati è però netta su questo: "Scioperiamo non per indebolire il governo, ma per aiutare le fasce più deboli dei lavoratori", afferma Giuliano Zignani, segretario generale di Uil Emilia Romagna. E su sistema fiscale e pensionistico disegnati dalla legge di Bilancio danno una lettura completamente diversa. "Sul fisco – afferma Zignani – sono previsti solo 7 miliardi per dipendenti e pensionati, comunque destinati alle fasce medio-alte, contro ai 170 miliardi dati alle imprese negli ultimi mesi". Sulla previdenza è Luigi Giove, segretario generale di Cgil Emilia-Romagna, a chiarire il punto: "Si ritorna alla Fornero, proprio ciò che non volevamo. E se siamo stati convocati lunedì per un confronto con il governo è solo merito dello sciopero che abbiamo convocato". Anche sulla sanità i conti non tornano: "Di fatto c’è stato un taglio dovuto alla crisi pandemica che sfavorisce la sanità pubblica rispetto a quella privata" dicono Zignani e Giove.