Dad, il governo fa retromarcia: a chi tocca e quando

Scuola, confusione sulle regole in caso di contagio: una circolare ministeriale parla di didattica a distanza per le classi dove si verifichi "anche un solo caso di Covid". Il giorno dopo il dietrofront: "A casa solo chi è in quarantena"

Un bambino in Dad (Ansa)

Un bambino in Dad (Ansa)

Roma, 30 novembre 2021 - Classi in dad con un positivo? Il governo smentisce se stesso e si affretta a precisare che "non ci sarà alcun ritorno alla didattica a distanza in caso di presenza di un solo alunno contagiato". Una nuova circolare diffusa in serata cancella quella firmata ieri da Miur e Ministro della Salute dove invece si annunciava che "il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell'immediatezza per l'intero gruppo classe". In quello stesso documento si sospendeva anche provvisoriamente "il programma di 'sorveglianza con testing". Una "scelta prudenziale e provvisoria condivisa con le Regioni, in base anche ai dati a nostra disposizione sull'aumento dei contagi tra gli under 12" commentava il sottosegretario alla Salute Andrea Costa seguito dal ministro Bianchi: "Una cautela". 

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La nuova circolare del Ministero

Ventiquattro ore dopo la prima circolare, arriva la retromarcia: "Si precisa che, anche in considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale con nota inviata in data 30 novembre 2021 - si legge nell'aggiornamento - potrà essere mantenuto il programma di testing di cui alla circolare del 3 novembre 2021, per la verifica della positività dei soggetti individuati come contatti di una classe/gruppo, da effettuarsi in tempi estremamente rapidi, tali da garantire il controllo dell`infezione". Dunque "fermo restando quanto previsto dalla citata circolare del 3 novembre per il sistema integrato di istruzione 0-6 anni, dovrà essere comunque garantita la didattica in presenza per coloro che non rientrano nei provvedimenti di quarantena disposti dall`autorità sanitaria". 

Dad, a chi tocca e quando

La didattica a distanza scatterà (o meglio continua a scattare) con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, per la scuola dell'infanzia, dunque, dove è più difficile mantenere il distanziamento e le mascherine per i bimbi non sono obbligatorie. Con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni (per i quali non è ancora prevista la vaccinazione) e anche per i più grandi se non sono vaccinati. Dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre.

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La circolare in Pdf

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La circolare di ieri sottolineava che "ultimamente si sta assistendo ad un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare, con una incidenza (casi/popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti (19/11/2021 - 25/11/2021): valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi". Da qui - affermava la stessa circolare - si rendevano necessarie le nuove regole poi ritrattate. 

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I presidi: "Sconcertati"

Duro il commento di Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Anp, associazione nazionale presidi. “Troviamo sconcertante che una nota sottoscritta da due ministeri sia sospesa dopo neanche 24 ore e che le disposizioni ivi contenute siano già considerate superate. Attendiamo di vedere come il commissario Figliuolo deciderà di intervenire per rendere finalmente efficienti le Asl e far partire la campagna di testing e tracing che dovrebbe garantire la scuola in presenza. Ai dirigenti e al personale delle scuole, che hanno fatto ben più di quanto dovessero, non si deve più chiedere di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”. 

Già la prima cicolare aveva subito sollevato un polverone di polemiche. Giannelli aveva commentato: "Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l'allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento"

Sindacati: allarme e problemi

I sindacati della scuola chiedevano "con urgenza di incontrare i rappresentanti del ministero della Salute perché la circolare ha messo in allarme tutto il personale scolastico e ha prodotto nuovi problemi ai dirigenti che dovranno nuovamente rivedere le procedure per il tracciamento. L'urgenza del ministero della Salute ci fa pensare che non si possono sottovalutare le misure anti contagio. È necessario un gesto di responsabilità da parte di tutti: non è il momento delle urla ma del dialogo per aiutare la scuola ad arrivare alle vacanze di Natale con il maggior numero di attività didattica in presenza", è la critica di Maddalena Gissi (Cisl).