Bologna, 14 maggio 2022 - Angelo Taschetta, siciliano di nascita e bolognese d’adozione, è il nuovo presidente dell’Associazione delle sfogline di Bologna. E, fresco di nomina, il proprietario dell’omonimo panificio di via Andrea Costa assume ora il nuovo incarico puntando, fin da subito, al raggiungimento di un mirato obiettivo: abbattere le robuste mura degli stereotipi riguardo l’ormai canonico profilo di chi tira la sfoglia. Se la ’zdaura’ è vista da tutti come la signora di mezza età che impugna il mattarello, Angelo, invece, non ha dubbi: "Nel 2022, questa professione appartiene a coloro che la portano avanti con passione. Indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle o dalla propria nazionalità. L’importante è che sappiano tirare la sfoglia". Cosa significa per lei essere stato nominato presidente dell’associazione? "Faccio parte di questa realtà ormai dal 2011, quando Francesco Mafaro, ai tempi presidente dell’associazione, mi chiese di farne parte. Ai tempi ero l’unico uomo a tirare la sfoglia a mano, ma non mi sono mai sentito discriminato in alcun modo. Al contrario, per me è sempre stata una grande responsabilità: i tempi cambiano e anche la figura della zdaura ora procede verso una strada innovativa, che stiamo a poco a poco tracciando. E io sono stato uno dei primi a crederci: non manca chi si insospettisce quando vede un uomo vestire questi panni, ma per me è stata da sempre una sfida per cambiare le cose e riuscire a dare il meglio". Cosa rappresenta la sfoglina per gli emiliano-romagnoli? "Esiste un forte legame tra chi vive il territorio e questa tradizione. Io sono nato a Salemi, in provincia di Trapani, ma sono arrivato in Emilia-Romagna a 17 anni, dove ho cominciato la formazione al forno delle Sorelle Bongiovanni a San Giovanni in Persiceto. Fin da subito ho potuto notare l’entusiasmo, in questa regione, ...
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