Siccità nel nord Italia, emergenza idrica grave nella pianura Padana

L'allarme dell'Autorità del Po: livelli del fiume stabilizzati al ribasso, ben al di sotto delle quote minime dei flussi. Gli aggiornamenti sul cuneo salino

Rovigo, 11 luglio 2022 - L’emergenza siccità, che interessa la pianura Padana, resta grave. Nell’analizzare tutte le stazioni di monitoraggio dei livelli delle portate del fiume Po, emerge un livello al di sotto delle quote minime dei flussi.

Le precipitazioni, cadute in modo disomogeneo e talvolta sotto forma di fenomeni violenti e grandine, si sono rivelate scarse.

Le temperature, dopo un temporaneo abbassamento, sono ritornate sopra gli standard stagionali e con stimata tendenza all’aumento ulteriore già dai prossimi giorni.

la situazione di secca nella sponda di Pontelagoscuro
la situazione di secca nella sponda di Pontelagoscuro

Emerge una sola positiva rappresentata dalla parziale ripresa delle quote di alcuni grandi laghi alpini che hanno consentito, nei dieci giorni trascorsi e pur in una acclarata situazione drasticamente deficitaria, una sostanziale stabilizzazione della portata che a Pontelagoscuro (Ferrara) si attesta a 219 mc/s.

A tal proposito il segretario generale Autorità Distrettuale di bacino del fiume Po, Meuccio Berselli: “Sull’acqua serve in tempi rapidi maggior considerazione e capacità d’intervento strutturale prima che sia troppo tardi. L’Osservatorio è utile, ma sterile”.

Un’altra problematica e incognite sono quelle legate all’avanzata del cuneo salino nell’area del Delta del Po e la potenziale minaccia, non ancora scongiurata, della possibile intrusione delle acque salmastre, non solo pericolo costante di danno irreversibile all’habitat e alla biodiversità in quelle zone o causa di improduttività colturale, ma anche minaccia costante al comparto idropotabile.

Vista la presenza operativa, a pochi chilometri, dell’impianto che serve tutt’ora oltre 750 mila persone tra la Provincia di Ferrara e la Provincia di Rovigo.

Il lungo periodo di siccità del fiume Po, quindi, porta i suoi effetti anche e soprattutto nel territorio servito da Acquevenete. La società che gestisce l’impianto di potabilizzazione di Ponte Molo, in comune di Taglio di Po (Rovigo), che tratta acqua superficiale prelevata dal fiume Po mediante una filiera di tipo tradizionale idonea al trattamento di acque da fiume. Nel merito della risalita del cuneo salino, circa 30 km, la società Acquevenete ha provveduto a noleggiare ed è già operativo un impianto mobile di dissalazione alla centrale di Ponte Molo, capace di ridurre il contenuto salino dell’acqua erogata dal potabilizzatore. Il dissalatore prontamente disponibile con le caratteristiche tecniche e dimensionali richieste da Acquevenete è arrivato dalla Spagna.