Forlì, 13 settembre 2024 – A margine dell’inaugurazione di una scuola riaperta dopo oltre un anno dall’alluvione, a Solarolo in provincia di Ravenna, il commissario per la ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo ha voluto chiarire alcuni punti oscuri dell’ordinanza per il rimborso dei beni mobili alluvionati, da una settimana sotto la lente di ingrandimento. “Il Contributo di immediato sostegno, il cosiddetto Cis, speso per l’acquisto di mobili andrà sottratta dai 6mila euro dell’attuale ordinanza solo qualora si scelga di acquistare un mobile o un arredo della stessa tipologia di quello acquistato e rimborsato già un anno fa”.
Semplificando molto, si può dire che se parte dei 5mila euro ricevuti nel 2023 furono spesi, fra le altre cose, per l’acquisto di un forno, i 6mila euro ottenibili grazie all’ultima ordinanza potranno essere spesi nella loro interezza, a patto che al loro interno non venga riservata una somma all’acquisto di un analogo forno: nel qual caso andrebbe sottratta dal totale che si può ottenere. “Chi però sceglie di acquistare arredi diversi da quelli comprati un anno fa non deve temere di vedersi ridotta la somma a disposizione – precisa Figliuolo –. Quindi sì, è possibile che chi ha ricevuto 5mila euro un anno fa ne riceva 6mila ora”, ribadisce il generale.
Figliuolo era accompagnato da Michele de Pascale, che era nei panni di presidente della provincia di Ravenna: il candidato presidente dell’Emilia-Romagna è parso perplesso. “Noi sindaci abbiamo già rimarcato in tutte le sedi che 6mila euro non saranno sufficienti per il mobilio delle famiglie alluvionate”. A de Pascale qualcuno fa notare che un arredo acquistato in emergenza un anno fa, approfittando dei prodotti della qualità più accessibile, potrebbe oggi non essere più utilizzabile: “È vero, c’è anche questo tema”.
Il commissario e il primo cittadino ravennate hanno incrociato i loro sguardi a lungo nel corso dell’inaugurazione, per poi ritrovarsi a tu per tu e confidarsi le rispettive perplessità: “Il rischio ora – evidenzia de Pascale a Figliuolo – è quello di creare una disparità fra chi era in affitto e non ha potuto ricevere il Cis, e che ora nella migliore delle ipotesi incasserà 6mila euro, e chi era titolare della casa in cui viveva, e alla fine ne avrà ricevuti 11mila. Ma sempre di mobili stiamo parlando”.
Il commissario è sembrato comprendere la questione, muovendo però alcune obiezioni: “Ai tempi in cui furono distribuiti i Cis la struttura commissariale neppure esisteva – puntualizza il generale –. Noi fummo incaricati nei mesi successivi: credetemi che abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità con le risorse a disposizione, questi 6mila euro sono una prima cifra. A ottobre arriverà il piano speciale per la ricostruzione, in queste settimane sta ottenendo il via libera da parte di tutti i ministeri coinvolti, e non sono pochi”.