Spostamenti tra comuni a Natale: Bonaccini dice sì ai ricongiungimenti familiari

Pressing su Conte. Il presidente dell'Emilia Romagna: “Siamo tornati in zona gialla grazie alle misure restrittive. Terza ondata? Non bisogna scherzare”

Spostamenti tra comuni a Natale, Bonaccini in pressing su Conte (Foto Dire)

Spostamenti tra comuni a Natale, Bonaccini in pressing su Conte (Foto Dire)

Bologna, 11 dicembre 2020 – Se è vero che si è aperta una breccia nel Governo Conte, Stefano Bonaccini prova ad infilarsi. Il tema, spinoso, è quello del divieto degli spostamenti tra comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. “Mi pare che il buon senso potrebbe spingere a quello che mi pare di aver capito il presidente del Consiglio sta valutando", dichiara il presidente dell'Emilia Romagna nonché rappresentante della Conferenza delle Regioni, intervistato stamattina su Radio Capital.

Il tema Spostamenti Natale e Capodanno, deroghe sui Comuni: le ultime novità

"Io non dico che bisogna dare il via libera a tutti, ma dico solo di valutare alcuni casi di ricongiungimento familiare”, spiega. “Il 24 e 27 dicembre uno può spostarsi di decine di chilometri per pranzare col papà o col nonno da solo – prosegue -. Io condivido la gran parte delle misure che il Governo ha adottato, perché tutto ci possiamo permettere meno che rischiare di riprecipitare in una curva dei contagi che si rialzi”. Poi accenna alla situazione della sua regione: L'Emilia Romagna è stata zona arancione solo per una ventina di giorni, se siamo tornati zona gialla è grazie alle misure restrittive".

Sulla paventata terza ondata del Covid, Bonaccini ha le idee altrettanto chiare: "Non bisogna scherzare, noi dobbiamo chiedere alle persone comportamenti responsabili al di là dei provvedimenti o delle scelte che istituzioni e Governo fanno". E ammonisce: "Non sono né un medico né uno scienziato, il problema non è 'la terza ondata sì o no', il tema è come o quale terza ondata”. “Se è una terza ondata con un aumento della curva epidemiologica molto alta è un bel problema – conclude -, fosse molto lieve sarebbe tutt'altra cosa".

"Sono tornato ieri l'altro al lavoro dopo 40 giorni - dice riferendosi alla malattia -, ho fatto tre settimane in isolamento e poi ho proseguito le cure a casa, la polmonite bilaterale da Covid ormai è praticamente guarita. E' stata lunga, ma sono anche stato fortunato". "Ho un atteggiamento sempre molto positivo alle cose - aggiunge -. Se capita, va affrontato. Mi sono affidato ai medici. Ho avuto una polmonite bilaterale che è stata trovata in stato iniziale e mi ha permesso di non avere problemi gravi. E' stata abbastanza tosta".

Durante una videoconferenza in Regione parla anche del vaccino: "Io lo farò certamente ma andrò in coda, avendo contratto una polmonite bilaterale da Covid". "Io mi affido alla scienza e alla medicina, non essendo né scienziato né medico, ce ne sono già troppi che parlano senza aver mai aperto un libro di medicina, prima si laureino poi parlino". "Saranno i vaccini - conclude - a farci dire di aver finalmente sconfitto la pandemia".

Spostamenti a Natale, i Comuni dell'Appennino si mobilitano

Continua il pressing dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli dell'Appennino, magari a cavallo tra province e regioni diverse, perché a Natale siano consentiti gli spostamenti per fare visita a genitori anziani. "Bisogna fare in modo che i genitori possano almeno vedere i figlioli", sbotta il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, a margine della conferenza stampa on line per la presentazione del nuovo accordo di collaborazione con la Città metropolitana di Bologna. "Abbiamo già chiesto, attraverso l'Anci, che almeno nel giorno di Natale, per i congiunti stretti e in orari definiti, con percorsi coerenti, gli spostamenti tra Comuni diversi possano essere permessi", spiega Biffoni.

"Credo che il governo ci stia lavorando, anche perché si rischiano paradossi", avverte il primo cittadino di Prato. Per i paesini dell'Appennino tosco-emiliano le limitazioni rischiano di creare non poche difficoltà alle famiglie, distanti magari poche centinaia di metri, ma residenti in comuni o addirittura regioni diverse. "Siamo costantemente in contatto con i sindaci del confine tra Emilia e Toscana. Abbiamo scritto anche al prefetto per chiedere che nei comuni di uno stesso ambito o di un'unione gli spostamenti fossero permessi, ma per ora non abbiamo avuto risposte dirette. L'auspicio è che ci si possa spostare anche tra comuni di province e regioni diverse", incrocia le dita il sindaco di Castiglione de' Pepoli, Maurizio Fabbri.

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